L’industria del design produce novità a basso costo, utilizzando come materie prime il contenuto della nostra pattumiera.
Quasi nessuno si rende conto di aver acquistato cravatte estive o abat-jour da comodino realizzati con stampanti 3D a partire da bucce d’arancia provenienti dalla Sicilia. O di incartare preziosi regali con fogli di carta ricavati da bucce d’aglio o cipolla, una specialità del Salernitano. Capita di rinnovare i cuscini del soggiorno senza sapere che provengono dalla lavorazione di carciofi, funghi o piante di ortica estirpata tra le coltivazioni di ortaggi del Molise. Ogni giorno diamo ai bambini una tazza di latte la cui ecoplastica nasce dal riciclo delle pannocchie di mais e dai fondi del caffè. Mentre i torsoli di mela danno quel che di croccante ai biscotti multicereali tutti da inzuppare.
Insomma, è ora di finirla, di pagare meno per lo shopping e sfruttare da subito il costo zero dei nostri rifiuti. Bisogna, però, cominciare a differenziare in modo nuovo e rassegnarsi ad accumulare con pazienza, prima di poter sfruttare un minimo vantaggio. Ma le idee creative da mettere in pratica possono darci grande soddisfazione e suscitare lo stupore degli ospiti. Le lattine in alluminio argentato diventano mobili contemporanei che tutti vorranno copiare. Per un perfetto effetto pop art alla Andy Warhol, meglio accumularle tutte uguali, poi saldarle insieme a strati, a forma quadrata o rettangolare. Basta fissarci sopra una lastra di vetro spesso o di plexiglass per ottenere comodini, o un tavolo da soggiorno spettacolare. Avvitando in basso delle ruote di gomma che si trovano nei mercatoni del bricolage, si possono ottenere bellissimi carrelli da servizio o mobili per il televisore. Per chi vuole strafare, si va avanti impilando a grande dimensione, per ottenere testiere da letto o divani e poltrone che, una volta saldati a dovere, diventano fruibili aggiungendo due grossi cuscini.
Gli appassionati di frutta secca possono tenere da parte i gusci di arachidi, pistacchi, mandorle e nocciole. Per poi chiuderli in un sacco di plastica da prendere a martellate ogni volta che vogliono sfogare un po’ di rabbia per l’aumento del carrello della spesa (1% solo nel mese di gennaio, rispetto a un anno fa) o perché i figli stanno troppo al cellulare. Una volta polverizzati, questi gusci sono perfetti per accendere il barbecue, risparmiando sull’accendifuoco. Altrimenti vanno passati al macinacaffè e mescolati con segatura, resina e colla. La pasta lignea che si ottiene, si asciuga velocemente all’aria. È possibile modellarla per riparare i mobili antichi o per creare portasapone e portaspazzolini a costo zero. Si possono realizzare decori e intarsi per cornici e specchi, portavasi e recipienti non destinati agli alimenti.
I vasetti grandi dello yogurt e i flaconi degli ammorbidenti opportunamente ritagliati, servono per creare forme da infilare nelle scarpe più costose per tenerle in forma. Ma anche per creare portalampada semplici, oppure diventano stampi per creare da soli le candele e i saponi.
Le bottigliette da aperitivo, infine, non si devono più buttare: si possono fondere l’una con l’altra con l’aiuto di una fiamma ossidrica da chef o da impiantista. Basta appiattirle per modellare piatti, vassoi, sottobicchieri esclusivi e contemporanei. Un negozio di arredamento a Pavia vende questo genere di manufatti realizzati da una onlus creata da portatori di disabilità psichiche e sta avendo un enorme successo.
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