Mai disdegnare la tecnologia e l’informatica. Quando i manager la definiscono una rivoluzione, non lo fanno per pavoneggiarsi. Basta una connessione internet per imparare lingue, mestieri, aprire negozi on-line e condividere le buone pratiche.
Non è esagerato definire che milioni di persone potrebbero già essersi salvati dalla povertà con questo sistema. Ma ci siamo mai chiesti cosa succede applicando il concetto dell’informatica e della condivisione dei dati al mondo delle biblioteche? Pioverebbero su di noi libri, riviste e giornali gratuiti. Sembra un sogno, ma il metodo esiste già e funziona.
Ebbene, la risposta sembra banale, ma ha degli effetti potenzialmente dirompenti in senso positivo per gli interessati. Grazie all’informatica, non esiste solamente il servizio di prestito on-line, ma anche quello della consultazione. Libri, settimanali, riviste specializzate, quotidiani di chiara fama nazionale ed internazionale. Tutto è astrattamente incluso, certo dipendendo dalle autorizzazioni fornite al servizio dagli editori.
Ecco allora un esempio concreto di un servizio on-line che è già operativo da tempo nelle nostre città e presenta gratuitamente tutti questi effetti. L’acronimo è MLOL, che sintetizza semplicemente la Media Library Online. Si tratta di una biblioteca digitale online, cui aderiscono decine di enti privati e pubblici del nostro Paese. Basterà incrociare le dita di far parte di quei comuni od enti territoriali che fanno parte del sistema, iscriversi, ed accedere gratuitamente alla mole impressionante di documenti presenti. C’è evidentemente un limite; i libri sono a disposizione per un limitato periodo di tempo, così come i quotidiani dal giorno successivo alla pubblicazione non sono più a disposizione. Nulla però di particolarmente diverso da quanto accade in una biblioteca fisica.
Immaginiamo allora di applicare il metodo anche per le letture tecniche che riteniamo più utili, quali quelli relativi ad esempio all’educazione finanziaria, oppure alla letteratura ragionata su determinati ambiti specifici. Molte informazioni, evidenziate in maniera semplice, immediatamente disponibili. Molti potrebbero storcere il naso, dubitando legittimamente della sostenibilità economica per gli operatori dell’editoria.
La questione è controversa. Ma l’informazione è già cambiata verso forme gratuite per il consumatore. Il che non esclude forme di retribuzione diverse, come quella di pubblicità e provider. Inoltre, l’attenzione dei lettori potrebbe spostarsi verso nuovi interessi. Questi, però, a pagamento. Proprio come quelli offerti dai cosiddetti Instant book, che sempre di più sembrano attirare l’attenzione dei lettori curiosi.
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