Durante il 2023, in seguito a una forte salita dell’inflazione, che aveva raggiunto picchi che non si vedevano da decenni, le Banche centrali hanno alzato ripetutamente i tassi di inteesse. In questo modo si cercava di fermare il forte aumento dei prezzi e un futuro forte rallentamento dell’economia. La Federal Reserve per arginare il problema ha portato i tassi fra il 5,25 e il 5,50%, mentre la BCE al 4,5%. L’obiettivo delle Banche centrali è quello di mantenere l’inflazione intorno al 2%, in quanto questo livello viene considerato come un punto di equilibrio per il ciclo economico.
Frattanto, la curva dei rendimenti aveva più volte evidenziato che alle porte ci potessse essere una recessione. Al momento, più che recessione, i dati macroeconomici sembrerebbero evidenziare una crescita in leggero rallentamento. Nell’ultimo trimestre del 2023, molti investitori hanno ritenuto molto probabile che iniziasse una politica espansiva delle Banche centrali, tanto è vero che nel meeting di dicembre Jerome Powell, Presidente della FED, ha ventilato questa ipotesi. La BCE invece ha sempre mostrato un atteggiamento di cautela verso questa ipotesi. Al momento comunque, i tassi sono sui livelli raggiunti degli ultimi mesi e prima di giugno, se non oltre, probabilmente non verranno tagliati. Cosa succede con i tassi di interesse fermi e se continueranno a rimanere fermi? Finita la salita dei BTP?
Cosa muove i prezzi dei Buoni del Tesoro poliennali
I BTP sono titoli di Stato che oltre e distribuire delle cedole (interessi) vengono emessi a 100 e rimborsati a 100. Durante la loro vita residua questo prezzo iniziale di 100 subirà oscillazioni al rialzo o al ribasso. Da cosa dipenderanno queste oscillazioni? Dalle attese sull’inflazione e dei tassi di interesse e dallo spread. Quest’ultimo è una sorta di indice di rischio/affidabilità.
Come tendono a muoversi i prezzi dei BTP?
Possiamo affermare in modo semplicistico che, salgono i tassi, scendono i prezzi dei BTP e aumentano i rendimenti; i tassi stanno fermi o scendono, i prezzi dei BTP tendono a salire e diminuiscono i rendimenti.
Se i tassi continueranno a rimanere fermi, è finita la salita dei BTP?
Potrebbe, ma come possiamo mantenere il polso della situazione? Un termometro affidabile è datto dalle oscillazioni del BTP Future. Se sale, i prezzi dei BTP salgono e quindi i rendimenti tendono a scendere, se scende, i prezzi dei BTP scendono e i rendimenti salgono.
Il BTP Future scadenza giugno in questi minuti quota a 119,82. A settembre del 2022, era stato raggiunto un prezzo di 102,53. Da quel momento in poi, sulle attese di un rallentamento/recessione, e quindi di ripetuti tagli dei tassi, i prezzi hanno iniziato una graduale salita.
Area 121,73 (massimo toccato nello scorso dicembre) sembra essere una forte resistenza e potrebbe stoppare le evoluzioni dei prezzi anche per diverse settimane. Solo discese sotto 116,80 per il momento potrebbero far invertire il trend. Possibile quindi che fino a giugno o fino a quando non sarà più chiaro “il fronte tassi” si potrebbe assistere a una fase di congestione. fra 121,73 e 116,80. Per questo motivo, i prezzi dei BTP potrebbero rimanere fermi sui livelli attuali in attesa di sviluppi.
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