Il progetto del gasdotto del governo turco non si farà: il sogno della Turchia di divenire un hub energetico verso l’Europa è svanito.
Il problema delle fonti energetiche per l’Europa è fondamentale; tutti i governi negli anni hanno costruito e fatto accordi con altri paesi che possiedono fonti energetiche importanti: petrolio e gas sono essenziali per tutti ma affidarsi esclusivamente a paesi che hanno un’instabilità politica può creare problemi di approvvigionamento. Quindi tutti sono alla ricerca di buoni accordi, di nuove fonti energetiche e soprattutto di partner affidabili. Quando fu scoperto in Israele un grande giacimento di gas naturale, soprannominato Leviathan la Turchia fece una proposta per diventare un hub energetico tra Israele e l’Europa.
Ankara propose la costruzione di un gasdotto di 500 km da Leviathan alla Turchia che sarebbe divenuta così un hub energetico per il trasporto del gas in Europa. I rapporti tra i due stati non sono cordiali ma la delegazione turca che andò in Israele a presentare il progetto metteva in risalto che questa sarebbe stata una collaborazione fruttuosa per entrambi: politica, economica e di sicurezza. Le relazioni diplomatiche fra i due stati ripresero ma le difficoltà erano troppe e il progetto e il progetto finì nel dimenticatoio.
Il sogno della Turchia di diventare un hub energetico tra Israele e l’Europa: come rinasce e perché non sarà attuato.
Dopo l’invasione russa dell’Ucraina e la conseguente guerra che ne è derivata il progetto turco ritorna in auge; anche l’Italia si interessa di mediare, vista la nostra quasi totale dipendenza dalle forniture di gas russo, Draghi si reca in Israele per parlare di nuovo del progetto di Ankara. La diversificazione degli approvvigionamenti energetici di tutti gli stati europei è fondamentale per la sopravvivenza e lo sviluppo di tutti. Dal giacimento Leviathan situato al largo nella zona di Haifa il gas attraverso il gasdotto sarebbe arrivato in Europa passando dalla Turchia.
Come la prima volta il progetto era saltato per questioni legate ad altri stati interessati al passaggio, anche questa volta altri stati hanno presentato un progetto alternativo che coinvolge l’India, il Medio Oriente l’Europa ma non la Turchia. Il governo israeliano si è detto favorevole al progetto economico presentato; Ankara è di nuovo fuori dai giochi, il suo sogno di diventare hub energetico verso l’Europa è di nuovo svanito.
D’altra parte c’è da dire che i nuovi stravolgimenti politici in atto al momento, con l’attacco di Hamas ad Israele e la guerra che già si sta combattendo nel territorio palestinese, il progetto economico di India, Medio Oriente ed Europa è sicuramente accantonato per ora e chissà che un domani Israele riscopra nella Turchia un partner per l’energia
