Il sistema americano è senza dubbio ricco di contraddizioni. Ma la più evidente si registra nel campo dell’istruzione, socialmente ineguale.
In tempi recenti si assiste senza dubbio ad un evidente regresso della civiltà fomentato dal livello di diseguaglianza sociale nel mondo, che è ormai giunto a livelli insostenibili. Una situazione senza dubbio esacerbata dalla ormai superata pandemia da Covid-19, tanto che nel 2021 per la prima volta si potrebbe registrare un aumento della disparità di trattamento sociale contemporaneamente in tutti i Paesi. Una situazione che si potrebbe tranquillamente sintetizzare come segue: milioni di famiglie sono diventate sempre più povere, mentre la ricchezza finisce sempre più per concentrarsi nelle mani di una cerchia ristretta di esseri umani.
L’inversione di tendenza deve passare prima di tutto per la promozione dell’istruzione a tutti i livelli: sebbene questo tassello da riformare per garantire pari condizioni al blocco di partenza, spesso è proprio quest’ultima a contribuire a creare delle “élite” mondiali, fomentando le diseguaglianze sociali. E questo sembra essere palesemente dimostrato dal sistema americano.
Il sistema di istruzione americano: covo delle diseguaglianze sociali
Il sistema americano è da sempre considerato il modello di riferimento, quello che sforna buona parte delle classi dirigenti internazionali. Nei campus hanno studiato buona parte dei capi di Stato, politici, manager e premi Nobel. Ma le cifre toccate recentemente dalla formazione universitaria spingono sempre più verso l’esclusione delle classi povere e l’indebitamento delle classi medie per avere accesso all’istruzione, complice il proliferare delle rette nei più prestigiosi atenei privati.
E questo, purtroppo, è un incontrovertibile dato di fatto: dati alla mano dimostrano come le università pubbliche siano passate, nell’arco di tempo che va dal 1988 al 2018, da una media annuale di 3.190 dollari a 9.970 dollari. E la situazione peggiora se si considera quelle degli atenei privati: basti pensare che per studiare ad Harvard bisogna sborsare 76.479 dollari, mentre per la Columbia University si arriva a toccare cifre pari a 80.339 dollari, se si intende considerare anche le spese relative al vitto e all’alloggio.
Ciò implica che i genitori ricchi iscrivono i figli sin da bambini in scuole private d’eccellenza, mentre i numeri degli iscritti tra i meno abbienti e le minoranze precipitano sempre più in basso. Ed è in questo modo che le università statunitensi si trasformano in un feudo di rampolli milionari. Un pericoloso processo che, anche se in fase iniziale, si sta verificando in Europa con gli atenei privati che acquistano sempre più forza e prestigio. E il risultato è quello dell’inasprimento delle diseguaglianze sociali.