Esistono casi in cui il tabaccaio non ha il diritto di vendere un Gratta e Vinci. Ma quando accade tutto ciò?
Non tutti sono a conoscenza del fatto che il Gratta e vinci non è un gioco per tutti. Infatti esiste una fascia precisa di popolazione che non può assolutamente comprarlo e che, nel caso in cui il tabaccaio decide lo stesso di venderglielo, rischia dei guai molto grossi. Tutti conoscono il celebre biglietto del Gratta e vinci, una lotteria istantanea che permette di portare a casa cifre molto elevate. C’è infatti chi è riuscito a portare a casa €10.000 chi invece sogna di ottenere quella vincita capace di cambiargli la vita.
Con il passare degli anni, il Gratta e vinci si è trasformato in un compagno per numerose persone che sperano di poter guadagnare proprio quei soldi di cui hanno disperatamente bisogno. Peccato però che non sempre i sogni si trasformino in realtà e che questa vincita si presenti soltanto su una percentuale molto piccola. Spesso inoltre capita che il gioco si trasformi in un vero e proprio problema, ossia la ludopatia, una problematica che deve essere tenuta sempre sotto controllo.
I rischi che corre un tabaccaio nel momento in cui non rispetta la legge
Insomma, visti i presupposti, molti sono coloro che cercano di tentare la fortuna acquistando un Gratta e Vinci.
Un qualcosa che chiunque di noi può fare a patto che abbia dei requisiti in particolare. Basterà semplicemente recarsi presso un tabaccaio e acquistare un piccolo della fortuna.
È facile però capire che anche nella vendita di gratta e Vinci vi sono delle regole da rispettare.
Infatti, è molto importante che questo biglietto della lotteria non venga venduto ai minorenni. Infatti, ogni tipo di gioco con vincita di denaro è proibito espressamente per tutti coloro che non hanno compiuto la maggiore età.
E quindi, cosa accade se un tabaccaio vende un tagliando a un ragazzo che ancora non ha compiuto 18 anni? Nel momento in cui questa situazione viene denunciata, il rischio che corre si accende e di essere sanzionato per una multa che parte da un minimo di 5.000 euro fino a un massimo di 20.000 euro oltre a rischiare anche la chiusura del locale per un periodo minimo di 10 giorni fino a un massimo di 30 giorni.
Insomma, una bella gatta da pelare che nessun tabaccaio vuole affrontare. Ed è per questo che bisogna sempre rispettare tale disposizione.