Governo diviso sulla proposta di sanatoria e condono di abusi edilizi definiti “piccoli” e “non essenziali”: scopriamo di cosa si tratta.
Il co-titolare della vicepresidenza del Consiglio dei Ministri Matteo Salvini ha proposto un condono edilizio per sanare irregolarità definite “variazioni non essenziali”, come “grondaie non conformi” e “30 centimetri di veranda in più”. Il che, tanto per il gruppo di maggioranza quanto per i gruppo di opposizione, ha ingenerato numerose perplessità e dissapori.
In primis nei confronti della premier Meloni, secondo la quale il confronto tra gli alleati risulta essenziale ed imprescindibile prima di annunciare pubblicamente proposte esecutive di qualsiasi sorta e tipo. E che invece, da quanto finora emerso, in questo caso sarebbe venuto meno. E proprio per questo motivo Fratelli d’Italia avrebbe deciso di bollare la proposta come “provocazione”.
Così come per Forza Italia che, dopo una valutazione preliminare che pareva contemplare una possibile apertura nei confronti della proposta, ha poi deciso di esprimere diffidenza, rilasciando attraverso il proprio ufficio stampa una dichiarazione ufficiale inequivocabile, ovvero: “Freddezza sul condono proposto da Salvini”. E l’opposizione?
Le reazioni dell’opposizione alla proposta del nuovo condono edilizio
Ancora più dure le reazioni, invece, da parte dei gruppi di opposizione, a partire dalla definizione di “proposta criminogena” espressa dal deputato dei Verdi Angelo Bonelli, secondo il quale il rischio maggiore dell’ipotesi paventata da Salvini sarebbe di causare “una forte ripresa dell’abusivismo edilizio”. Mentre il Partito Democratico, secondo cui Salvini vuole “fare cassa in cambio della sanatoria di piccoli abusi”, ha annunciato di rifiutare ogni possibilità di condono.
E Matteo Ricci, vice-presidente del Partito Democratico tra il 2013 e 2017 e Sindaco della città di Pesaro, non ha celato la propria ferma contrarietà: “La destra è così: in campagna elettorale promette cose irrealizzabili, poi una volta al governo scarica sempre la colpa ad altri e per trovare le risorse ha sempre la stessa ricetta: i condoni. Premiano i furbi e colpiscono le persone serie ed oneste”.
Più che un “mini-condono”, come lo avrebbero definito tra le file della Lega, un “mini-putiferio”, quindi, causato dallo smarcamento di Salvini dalla maggioranza e fomentato dalla contrarietà espressa in modo pressoché trasversale dai gruppi politici di ogni colore ed estradizione. Per questo la proposta pare destinata a rimanere una boutade comunicativa ed a non diventare una reale misura di riscossione di risorse.