In arrivo 2 modifiche negative che riguardano le pensioni. A essere maggiormente colpite sono quelle di invalidità e reversibilità.
Il governo e i sindacati stanno discutendo di eventuali novità sulle pensioni, da approvare entro la fine dell’anno e da far rientrare nella nuova Manovra Finanziaria, concentrandosi sulla flessibilità in uscita. Tuttavia, si prevedono per gli importi delle pensioni già modifiche peggiorative.
Le pensioni di vecchiaia, invalidità e reversibilità subiranno modifiche peggiorative, con due principali cambiamenti previsti.
La rivalutazione annua delle pensioni sarà inferiore rispetto all’indice dei prezzi al consumo Istat e all’andamento dell’inflazione.
Inoltre, le percentuali rivalutative decise dal governo Meloni per il 2023 resteranno in vigore anche nel 2024.
Ciò comporterà una riduzione delle pensioni rispetto a quanto dovrebbero essere.
Il sistema di rivalutazione delle pensioni porterà ad aumenti minori rispetto a quanto sarebbe necessario per compensare l’inflazione attuale.
L’indice di rivalutazione per il 2024 sarà probabilmente inferiore al 6-7% previsto dall’inflazione, e questo è già accaduto nel 2023, quando l’indice di rivalutazione era inferiore al 10% necessario per compensare l’11% di inflazione. Ciò comporterà aumenti delle pensioni inferiori a quanto sarebbe necessario.
La rivalutazione delle pensioni con un indice più basso del dovuto comporterà un aumento delle pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità, ma in misura inferiore a quanto dovrebbe essere.
Inoltre, il governo Meloni ha deciso nuove percentuali rivalutative per la perequazione delle pensioni, che riducono il potere rivalutativo delle pensioni percepite.
Se è vero che l’indice di rivalutazione annua del 2024 sarà più basso del previsto (in base alle previsioni) e le percentuali di rivalutazione idem, le pensioni di vecchiaia, reversibilità e invalidità saranno inferiori alle aspettative. Ma anche se ci sarà un piccolo aumento, sarà molto deludente.
Le pensioni saranno ricalcolate a gennaio prossimo per la rivalutazione annuale, ma anche con un indice definitivo inerente al 2023.
L’indice provvisorio del 7,3% usato per la rivalutazione era stato stabilito per aumentare le pensioni e contrastare l’inflazione alta, ma si doveva prevedere un tasso ancora più alto di rivalutazione.
Come avviene annualmente, è stato determinato l’indice definitivo di rivalutazione pensionistica per l’anno in corso, il quale è aumentato leggermente dal 7,3% all’8,1%.
Tale indice è calcolato in base all’andamento dei prezzi al consumo fino al mese di ottobre per quanto riguarda l’indice di rivalutazione delle pensioni del 2023 al 7,3%.
Tuttavia, tale indice è stato calcolato sulla base dell’andamento dei prezzi di novembre e dicembre 2023, i quali sono risultati essere più elevati.
Nonostante ciò, gli incrementi pensionistici derivanti dal nuovo indice di rivalutazione più elevato saranno limitati a pochi euro, compresi tra 2 e 4 euro, e saranno erogati non mediante un conguaglio annuale a fine dell’anno, ma all’inizio del 2024.
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