Tramite la causa di servizio viene riconosciuta la disabilità derivante dalle malattie professionali. Quali prestazioni economiche spettano?
Le infermità, le menomazioni e il danno biologico causati dagli infortuni e dalle malattie professionali sono stabiliti con la causa di servizio.
A tal fine, è essenziale che le lesioni o la disabilità siano diretta conseguenza di fatti verificatisi durante le ore di servizio oppure per cause legate al servizio (ad esempio, l’esposizione a sostanze tossiche o cancerogene).
Se ritiene che ci sia uno stretto collegamento tra la malattia e l’attività lavorativa, l’interessato può presentare domanda per ottenere il riconoscimento dell’invalidità di servizio, dell’equo indennizzo oppure della pensione anticipata per causa di servizio.
L’istanza deve pervenire, entro 6 mesi dall’evento dannoso oppure dal momento in cui è insorta la malattia, presso l’Ufficio in cui veniva svolto il servizio.
Il grado di invalidità è stabilito sulla base di due Tabelle. Per i casi che comportano una percentuale di infermità compresa tra il 20% e il 100%, può essere indennizzato anche il danno biologico, cioè la lesione dell’integrità psicofisica.
La percentuale di invalidità è decisa da una Commissione medica, incaricata di rilasciare un referto che verrà analizzato dal Comitato Tecnico di Verifica sulle Cause di Servizio. In caso di conferma, ci sarà la ratifica con un Decreto dell’Amministrazione Pubblica di riferimento.
Nell’ipotesi di negazione, il lavoratore può presentare ricorso.
Nel dettaglio, nella Tabella A sono contenute le ipotesi di invalidità di servizio con percentuale compresa tra il 20% e il 100%, suddivise in 8 gruppi.
Nella Tabella B, invece, sono indicate le invalidità meno gravi, con percentuale tra il 10% e il 20%. In questo caso, il lavoratore ha diritto a un’indennità una tantum, in un’unica soluzione.
Se viene riconosciuta un’invalidità per causa di servizio, alla vittima spetta un aumento sullo stipendio del 2,5%. Qualora l’invalidità sia ascrivibile alle prime sei oppure alle ultime due categorie, l’aumento è dell’1,25%.
Gli invalidi di servizio, che rientrano nelle prime quattro categorie, possono ricevere 2 mesi di contribuzione figurativa per ciascun anno di servizio compiuto, fino a un massimo di 5 anni.
Se, infine, il lavoratore colpito da infortunio o malattia professionale ha riportato anche un danno biologico con inabilità assoluta e permanente, viene corrisposta anche la pensione privilegiata.
La domanda per la prestazione deve essere inoltrata entro 5 anni dalla data di cessazione del servizio (oppure 10 anni, se si è affetti da morbo di Parkinson). Nel caso in cui sia già stata riconosciuta la causa di servizio, tuttavia, non c’è nessun limite temporale.
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