Nel 2024 diverse novità attendono i lavoratori riguardo alle buste paga e agli stipendi: attenzione cambia tutto.
Tra settembre e dicembre il governo Meloni dovrà decidere quali misure inserire nella legge di Bilancio.
Tuttavia, sono tante le difficoltà incontrate anche a causa delle poche risorse a disposizione. Però, sul fronte stipendi ci sono tante novità che dovrebbe far salire gli importi nella busta paga.
Le novità attese nelle buste paga e negli stipendi nel 2024
Gli aumenti degli stipendi potrebbero avvenire sia con la conferma del taglio del cuneo fiscale sia grazie agli effetti della riforma fiscale.
Tutto dipende dalla legge di Bilancio nella quale dovrà essere confermata o meno il taglio del cuneo fiscale. Ricordiamo che da luglio è salito al 7% per i redditi fino a 25mila euro e al 6% per i redditi fino a 35mila euro. Di conseguenza, gli aumenti netti nelle buste paga sono stati tra i 70 e i 100 euro; aumenti che avranno efficacia fino a dicembre.
Se il governo deciderà di non confermare o di ridurre il taglio del cuneo fiscale, gli stipendi diminuiranno e davanti a questa eventualità i lavoratori tremano.
In realtà, come spiega Money.it, sembra che il governo escluda questa possibilità perché è consapevole che gli aumenti nella busta paga dei lavoratori potrebbe contribuire a una ripresa economica.
Come abbiamo detto in precedenza, un modo per aumentare le buste paga è con la riforma fiscale che modifica gli scaglioni e le aliquote Irpef. Ciò sarà possibile riducendo le trattenute fiscali che sono applicate ogni mese sullo stipendio lordo dei lavoratori.
Dal 2024 le aliquote esistenti potrebbero passare da 4 a 3, cambiando di conseguenza anche gli scaglioni di reddito, accorpandone alcuni e modificando la tassazione degli altri.
Tra le opzioni l’assorbimento in un’unica aliquota dei primi due scaglioni, ossia quelli del 23% e del 25% che corrispondono rispettivamente a redditi di 15mila euro e 28 mila euro annui.
Tra le proposte per aumentare gli importi in busta paga si pensa a una detassazione della tredicesima. In altre parole, si tratta di una tassazione diversa da applicare sulla tredicesima mensilità che potrebbe essere del 15% per i redditi fino a una determinata soglia ancora da definire. Questa poi salirebbe con il crescere del reddito fino alla tassazione ordinaria.
Altre detassazioni potrebbero essere applicate ai premi produttività e alle ore di straordinario.
Comunque sia, per avere una conferma su queste novità oppure per eventuali altre modifiche sulle buste paga bisognerà attendere la pubblicazione della legge di Bilancio.