Troppo spesso se ne sottovalutano i sintomi scoprendolo tardivamente. Come riconoscere i segnali del tumore alla vescica e quali sono i rischi
È una forma tumorale spesso sottovalutata, in particolar modo per quanto riguarda i sintomi ad essa correlati ma rappresenta la più diagnosticata, dopo il tumore alla prostata, forma di neoplasia urologica. Questa patologia colpisce, in particolar modo nella fascia di età compresa tra i 60 ed i 70 anni, sia uomini che donne e se il mondo maschile si trova in una situazione stabile per quanto riguarda il numero di casi annui, quello femminile è in leggera crescita con un aumento di diagnosi di neoplasia vescicale.
Per dare un’idea, sono oltre 25mila i casi registrati nel 2020, 20mila dei quali negli uomini e 5000 tra le donne, dati questi diffusi dal Registro Tumori che segnala anche come nel 15% di questi casi si sia trattato di tumore ‘infiltrante’, quello cioè più rischioso. Altri elementi che fanno ben comprendere come questo tumore vada ‘preso’ per tempo sono l’alto rischio di una recidiva una volta guariti e il tempo medio di sopravvivenza stimato in cinque anni. Come dunque riconoscere per tempo questo tumore?
Esiste un sintomo che deve necessariamente rappresentare il primo campanello d’allarme, ovvero il sangue nelle urine anche detto ematuria. Oltre l’80% delle persone alla quali viene diagnosticata questa patologia hanno infatti presentato questo sintomo sia in forma visibile ad occhio nudo che rilevabile attraverso un esame delle urine.
Vi sono poi altri sintomi da non sottovalutare ovvero la presenza di uno stimolo molto urgente e la sensazione di urinare più spesso del solito, ma anche la percezione di doverlo fare per poi, una volta in bagno, espellere soltanto poche gocce. In alcuni casi si può manifestare un intenso dolore al fianco, specialmente su un lato della schiena: si tratta di situazioni nelle quali i tumori, in forma aggressiva, vanno ad occludere lo sbocco dell’urina da uno dei reni.
Tra i rischi correlati allo stile di vita vi è sicuramente il fumo di sigaretta (compreso il fumo passivo), uno dei fattori di maggiore incidenza. Per questo tipo di neoplasia si può avere anche una predisposizione genetica oppure vi sono rischi collegati alla sfera lavorativa, nel caso si stia a lungo a contatto con sostanze pericolose senza adeguate protezioni. A volte il tumore alla vescia insorge anche in seguito a un’infezione ad opera di un verme parassita delle regioni tropicali nota come schistosomiasi. Qualora si presentino dolore o tendenza ad andare frequentemente in bagno è bene prenotare un’ecografia oltre a un esame citologico urinario per accertare la presenza o meno di cellule anomale. E stabilire se si tratti di una ‘semplice’ infezione o di un tumore.
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