Arrivano ora nuove regole per l’applicazione nei comuni delle aliquote IMU 2023. Ecco tutto quello che c’è da sapere
Ha sostituito l’ICI e, come ben sappiamo, è una delle tasse più odiate dagli italiani, ammesso che ve ne siano di amate. Si tratta di tributo in vigore dal 2012. È un tributo diretto di tipo patrimoniale, essendo applicato sul componente immobiliare del patrimonio. Parliamo evidentemente dell’IMU: ecco che arrivano le nuove aliquote. Andiamo a vedere, comune per comune, cosa cambia.
Arrivano ora nuove regole per l’applicazione nei comuni delle aliquote IMU 2023. Come ben sappiamo, infatti, il Decreto del 7 luglio consente ai Comuni di diversificare le aliquote IMU. Il MEF, infatti, prevede che i comuni debbano deliberare le aliquote, pubblicando entro il 28 ottobre sul Portale del Federalismo Fiscale la relativa documentazione. In caso contrario si applicheranno le aliquote minime stabilite dalla legislazione nazionale.
Va detto preliminarmente che se l’immobile è abusivamente occupato, il proprietario non è tenuto a pagare l’IMU 2023, ma solo in caso sia presentata denuncia all’autorità giudiziaria per occupazione abusiva. Troviamo poi delle esenzioni per gli immobili che si trovano nei territori colpiti dai terremoti del 2012 (Emilia Romagna, Lombardi e Veneto) e per quelli successivi al 24 agosto 2016 nell’Italia centrale (Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria).
La maggiore novità, dunque, riguarda i maggiori poteri e la maggiore discrezionalità dei comuni: ovviamente restano fermi restano i minimali e i massimali stabiliti per legge. Fino allo scorso anno, se il Comune non approvava una nuova delibera valeva quella dell’anno precedente. Invece ora, come detto, si applicherebbe il minimo. L’aliquota di base dell’IMU è pari all’8,6 per mille, ma i Comuni hanno la facoltà di aumentarla fino al 10,6 per mille. Andiamo a vedere, dunque, le aliquote IMU, comune per comune.
Iniziamo con panoramica delle aliquote IMU vigenti nel 2023. Nelle informazioni che vi daremo vi sono menzionate anche le tasse sulla casa di importo maggiore e minore. Primo posto (dato che, chissà perché, non sorprende) Milano con aliquota IMU del 1,14‰ e importo medio di 5.175 euro l’anno. Al secondo posto Venezia con aliquota IMU dell’1,06 ‰ e importo medio di 5.190 euro l’anno. Sul terzo gradino del podio, poi, Firenze con aliquota IMU del 10,6‰ e importo medio di 5.045 euro l’anno. La nostra capitale, Roma, con aliquota IMU del 10,6‰ e importo medio di 4.740 euro l’anno. Segue poi Bologna con aliquota IMU dell’1,06‰ e importo medio di 4.57o euro l’anno.
Quanto alle aliquote più basse, invece, spicca il Sud e, in generale, la Sicilia. L’aliquota più bassa è a Caltanissetta, con aliquota IMU 0,91% e importo medio di 940 euro l’anno. Secondo posto per Enna, con aliquota IMU 0,81% e importo medio di 865 euro l’anno. Al terzo posto Campobasso, con aliquota IMU 1,06% e importo medio di 1.130 euro l’anno. Seguono poi Agrigento, con aliquota IMU 0,81% e importo medio di 872 euro l’anno e Isernia con aliquota IMU 1,06% e importo medio di 1.150 euro l’anno.
Con riferimento, invece, all’IMU, gli importi relativi alle prime case di lusso segnalano il Centro-Nord. Venezia la più cara con 3.840 euro (aliquota IMU 0,64%), seconda Firenze: 3.170 euro (aliquota IMU 0,6%) e terza Bologna: 2.572 euro (aliquota IMU 0,6%). Sempre il Sud tra le meno care. Agrigento: media di 800 euro, con un’aliquota dello 0,6%; Caltanissetta: 540 euro con un’aliquota dello 0,4%; Enna: 505 euro con un’aliquota IMU dello 0,35%.
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