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Buoni fruttiferi postali, cosa succede se scadono a nostra insaputa: perdiamo tutto?

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Giuseppe F.

Una sentenza fa luce su cosa potrebbe succedere nel caso di scadenza dei buoni fruttiferi senza avvenuta comunicazione da parte di Poste Italiane. Chi è tutelato fra l’azienda e il risparmiatore?

La durata dei buoni fruttiferi postali ordinari muta in base alle serie. Ci sono quelli che scadono dopo vent’anni e quelli con scadenza trentennale. I buoni ordinari emessi fino alla data del 27/12/2000 (cioè appartenenti alla Serie Z) hanno una durata di trent’anni. Quelli emessi successivamente (dalla serie A1 in poi) hanno una durata ventennale. Ma cosa succede se Poste Italiane non informa sulla scadenza di questi buoni?

Cosa succede quando scadono i buoni fruttiferi postali
Sentenza sulla scadenza dei buoni fruttiferi postali – ilovetrading.it

Oggi sappiamo grazie a una sentenza del giudice di pace di Torino che i buoni fruttiferi scaduti senza corretta segnalazione da parte Poste Italiane comportano una responsabilità da parte dell’azienda. Poste Italiane è infatti stata condannata a risarcire una famiglia per 5.000 euro. L’azienda non aveva voluto restituire i soldi investiti nel buono perché reclamati troppo tardi, cioè ventuno anni dopo la sottoscrizione.

Secondo il giudice di pace Poste Italiane avrebbe dovuto però consegnare ai clienti un’informativa allegata ai buoni fruttiferi in cui fossero chiaramente espressi la durata, la scadenza e il termine di prescrizione decorso il quale il titolare non avrebbe più potuto far valere il diritto al rimborso.

Ecco la motivazione del giudice di Torino che ha portato alla condanna di Poste Italiane: ci sarà ora il risarcimento di 5.000 euro di danni per una pensionata ultraottantenne e suo figlio. Due risparmiatori che si sono visti negare il rimborso del capitale investito in due buoni fruttiferi postali da 2.500 euro cadauno, sottoscritti nell’ormai lontano 2001.

Buoni fruttiferi scaduti: cosa succede se Poste italiane non avvisa sul termine di prescrizione

I due risparmiatori, assistiti dall’avvocato Andrea Persichetti, hanno agito in giudizio dopo aver più volte tentato di riottenere i soldi investiti dall’ufficio postale. Poste, a novembre 2022, aveva negato la restituzione della somma sostenendo che il termine di prescrizione (dieci anni) fosse decorso da un pezzo.

Poste Italiane: scadenza buoni
Scadenza buoni fruttiferi e rimborso – ilovetrading.it

Secondo l’azienda, quei soldi non dovevano essere restituiti perché reclamati troppo tardi: cioè ventuno anni dopo la firma in calce al contratto. I clienti hanno però sostenuto di non essere mai stati messi al corrente del termine di prescrizione. E il giudice ha dato ragione ai ricorrenti.

Esiste infatti un decreto ministeriale in vigore dal 2001 che impone a chi emette strumenti di risparmio postale di informare la clientela su tutte le condizioni e le scadenze tramite un foglio informativo analitico. Foglio che non è mai stato consegnato alla famiglia.

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