Il segreto per diventare ricchi sta nell’abbandonare una condizione mentale che inchioda l’individuo alla povertà. Ecco le 10 regole per superare questo limite.
Capita che alcune persone ricche sentano il bisogno di “insegnare” ai poveri alcune verità di cui si sentono depositarie: con grande generosità, costoro sono pronti a concedere al volgo i preziosi segreti del loro successo. In genere, simili concessioni si basano su premesse denigratorie. Del tipo: la povertà non è una condizione di svantaggio dovuta a fattori socio-economici e all’ingiusta ripartizione delle risorse, ma una tara mentale che va superata.
Jim Rohn è un esperto dello sviluppo personale abbastanza famoso sul web. Secondo la sua esperienza chiunque può diventare dall’oggi al domani un Paperone. Basta che si liberi dalla mentalità di povertà per sposare un nuovo modo di pensare finalizzato al guadagno.
Il caro Rohn ci ha donato 10 regole auree, dieci principi da seguire per poter cambiare prospettiva e trasformare lo svantaggio in potenza finanziaria e propensione al successo economico.
Prima regola: il poveraccio deve imparare a tenere una contabilità rigorosa. Quindi, bisogna segnarsi su un registro tutti gli introiti e le spese, per capire che fine fanno i propri soldi. E fin qui, il guru dello sviluppo personale, ha davvero elargito un consiglio valido, cui tutti dovrebbero attenersi.
Seconda regola: bisogna che ognuno sviluppi un atteggiamento positivo nei confronti del pagamento delle bollette e delle tasse. In pratica, per fare i soldi, secondo l’esperto, è importantissimo capire che l’obbligo fiscale è un bene, una sorta di passo obbligato per il mantenimento della società.
Terza regola: restituisci in beneficenza e alla comunità. Detta in termini ancora più bruti: “dona il 10% delle tue entrate”. Finora, però, abbiamo solo speso, in tasse e beneficenza, senza guadagnare un soldo. Ma andiamo avanti.
Quarta regola: risparmia e investi il 10% del tuo reddito per progetti futuri e di capitale. Quinta regola: bisogna impegnarsi nel lavoro e sposare i valori del capitalismo. Per farlo, meglio applicarsi in un lavoro o in un commercio remunerativo.
Sesta regola: bisogna scegliere amici e soci ricchi. Vietato frequentare poveracci. Per il guru, solo circondandosi di persone “positive”, cioè ricche, è possibile migliorarsi e cominciare a fare i soldi.
Settima regola: leggere. Leggere tanto. O se non si ha tempo, ascoltare podcast su internet, per imparare ogni giorno qualcosa di utile. Ottava regola: stabilire obiettivi chiari nella propria vita. E in caso di obiettivi che non portano a un guadagno, rivederli subito o sconfessarli.
Nona regola: trova un mentore, qualcuno che ti insegni come fare i soldi. Decima regola: trasformati in una persona affidabile, colta, esperta, intelligente e brava negli affari. In questo modo, secondo l’autore del decalogo, l’occasione di fare i soldi arriverà.
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