Riforma pensioni: tante le novità per i lavoratori ma non è tutto come il governo voleva. Ecco cosa cambia.
Il governo sta preparando la nuova legge di Bilancio e si fa i “conti in tasca”: la riforma pensioni non sarà come previsto durante la campagna elettorale.
Infatti, le risorse da destinare alla riforma pensioni sono poche. Si aggirerebbero intorno ai 1,5 miliardi di euro; non un euro in più e al netto delle risorse da destinare agli assegni pensionistici. Questi subiranno un aumento in vista dell’inflazione che continua a salire. Il ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), Giancarlo Giorgetti, ha già avvertito di limitare i cambiamenti.
Tuttavia, ci saranno novità positive come il prolungamento di Quota 103, l’ampliamento dei beneficiari di Ape Sociale e una nuova Opzione Donna.
Pensioni: cosa devono aspettarsi i lavoratori nel 2024
Dopo la pausa estiva sindacati e ministero del Lavoro, nello specifico l’Osservatorio sul monitoraggio sulla spesa previdenziale, si sono nuovamente incontrati.
Molti i nodi da sciogliere in vista della legge di Bilancio che sarà pubblicata a dicembre. Come detto in precedenza, il MEF ha già detto che le risorse non sono molte e, quindi, si attende con ansia la NADEF, ovvero la Nota di aggiornamento al DEF, che sarà pubblicata a fine settembre. Dopo la sua pubblicazione il governo e i sindacati dovranno prendere decidersi definitive.
La scelta del governo era Quota 41, anche in forma contributiva. Tuttavia, la misura risulta troppo costosa e, di conseguenza, sarà più probabile che si decida nella proroga di Quota 103: uscita anticipata con 41 anni di contributi e 62 anni di età. Prorogare questa misura costerebbe meno di 300 milioni.
Nel 2024 anche Ape Sociale potrebbe essere prorogata, ma ampliando i beneficiari. Infatti, oltre ai lavoratori gravosi questa misura potrebbe essere chiesta anche da alcune categorie di professionisti.
Cambiamenti in vista anche per Opzione Donna che, come molte lavoratrici sanno, ha subito già modifiche già nel 2023. Per questo motivo, alcune lavoratrici non hanno potuto richiedere questa misura di pensionamento anticipato.
In questo caso, l’idea del governo è dare la possibilità ad almeno 10mila o 15mila lavoratrici, che dovranno, però rispettare il limite di età (60 anni). Ricordiamo che si prevede l’uscita con il ricalcolo contributivo.
Per ottenere più risorse, i tecnici del governo stanno valutando una possibilità, che però potrebbe non piacere a molti pensionati: un nuovo taglio per la rivalutazione delle pensioni. Non saranno coinvolti tutti gli assegni ma solo quelli più “ricchi”, ossia da 5 volte il minimo INPS in su. Quindi, le pensioni fino a 4 volte il minimo, ovvero quelle con assegni quasi di 2.102 euro lordi al mese, non dovrebbero essere coinvolti.