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Aumentare la pensione con il Supplemento: quale sarà l’importo effettivo finale?

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Samanta Airoldi

Bellissima notizia sul fronte delle pensioni. Quasi nessuno lo sa ma è possibile aumentare la pensione grazie ad un supplemento.

Non tutti sono al corrente che, anche quando si è già in pensione, c’è un modo per aumentare l’importo dell’Assegno previdenziale grazie ad un supplemento. Vediamo insieme cosa bisogna fare.

Aumentare la pensione
C’è un modo per aumentare l’importo della pensione/ Ilovetrading.it

Il mondo delle pensioni in Italia è tutt’altro che semplice: è una sorta di labirinto in cui bisogna imparare a destreggiarsi per non rimetterci nemmeno un euro. Ad esempio ci sono casi in cui un pensionato può vedersi negare la propria pensione anche se ha raggiunto il requisito anagrafico di 67 anni e il requisito contributivo di 20. Questo perché la legge Fornero ha stabilito che per poter andare in pensione a 67 anni non bastano 20 anni di contributi: è necessario anche aver maturato un assegno previdenziale pari almeno a 1,5 volte l’importo dell’Assegno sociale. Ma pochi conoscono questa regola. E ancora meno sanno che c’è un modo, raggiunta la tanto agognata pensione, per farsi aumentare l’importo dell’assegno grazie ad un supplemento. 

Ecco come aumentare l’importo della propria pensione

Come visto, oltre alle diverse regole, ci sono poi eccezioni e cavilli da imparare bene per non rischiare di perdere soldi. Vediamo cosa si può fare per aumentare l’importo della propria pensione.

Aumentare la pensione con il supplemento
Grazie al Supplemento si può avere una pensione più alta/ Ilovetrading.it

L’età pensionabile in Italia è stata portata a 67 anni dalla legge Fornero. Ci sono, però, diverse forme di prepensionamento come la pensione anticipata ordinaria che permette agli uomini di andare in pensione con 42 anni e 10 mesi di contributi a prescindere dall’età anagrafica. Alle donne bastano solo 41 anni e 10 mesi di contributi. Con Quota 103, invece, si può smettere di lavorare a 62 anni se i contributi sono almeno 41 mentre Opzione donna consente il prepensionamento a 60 anni con almeno 35 di contributi. Infine con Quota 41 si può accedere alla pensione con 41 anni di contributi senza limite minimo di età ma, per ora, si rivolge solo a poche categorie specifiche.

Ma che fare se l’assegno previdenziale è troppo basso per riuscire a vivere? La legge non vieta di tornare a lavorare anche dopo la pensione. Un lavoratore che torna a lavorare dopo la pensione ricomincerà a versare contributi e questi, a loro volta, incideranno sull’importo dell’assegno previdenziale. Una persona che lavora, pur essendo già in pensione, può,  quindi chiedere il ricalcolo affinché, grazie ai nuovi contributi versati, gli venga aumentato l’importo dell’assegno previdenziale. La somma in più che gli verrà riconosciuta si chiama Supplemento. Il ricalcolo può essere chiesto ogni 5 anni. Solo per una volta può essere chiesto anche dopo 2 anni.

Pertanto, ad esempio, se una persona va in pensione a 67 anni e ricomincia subito a lavorare, ha due opzioni:

  • chiedere il ricalcolo dopo 2 anni, cioè a 69 anni e poi dopo altri 5 anni;
  • oppure fare l’esatto contrario: chiedere il ricalcolo della pensione dopo 5 anni – cioè  a 72 anni – e poi dopo altri due anni, cioè a 74.
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