Grazie alla detassazione, a dicembre la tredicesima potrebbe essere più alta. Andiamo a vedere tutti i nuovi importi.
La crescente attesa dei lavoratori riguardo alla riduzione delle tasse sulla tredicesima entro la fine del 2023, come promesso dal Governo Meloni, si inserisce nel quadro generale della legge Delega volta a ridurre gli scaglioni Irpef da quattro a tre.
Sebbene l’esecutivo abbia a disposizione un anno per attuare tale misura, il ministero dell’Economia ha deciso di accelerare i tempi al fine di applicare sull’ultima busta paga 2023 la detassazione.
Tuttavia, per quanto riguarda la tredicesima, il Mef sta ancora valutando diverse opzioni, con gli schemi dei decreti legislativi che, entro il 20 settembre, dovranno essere pronti.
Durante l’esame da parte del viceministro Maurizio Leo, che è responsabile del dossier sulla riforma fiscale, è stata considerata l’opzione di un’aliquota pari al 15%. Tale percentuale risulta problematica da applicare ad una generica “flat tax“, come inizialmente stabilito dagli obiettivi del governo.
Invece delle attuali aliquote fiscali, che vanno dal 23% al 43% a seconda del reddito, dovrebbe essere applicata una tassa sostitutiva agevolata sulla tredicesima, che ridurrebbe la tassazione dell’importo pagato nella busta paga, consentendo ai lavoratori dipendenti di ricevere una somma più elevata per le festività natalizie.
Il progetto del Governo consiste nella detassazione della mensilità natalizia aggiuntiva da parte dei redditi medio-bassi, al fine di combattere l’effetto negativo sul potere d’acquisto degli stipendi dell’inflazione, almeno per quanto riguarda questa fascia di popolazione.
Il suddetto provvedimento riceverebbe comunque l’approvazione da parte dell’associazione delle PMI Confesercenti, la quale ritiene che “la detassazione delle tredicesime e degli aumenti contrattuali costituisca la soluzione principale da adottare per stimolare in modo determinante la domanda interna“.
È attualmente in fase di valutazione da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze la possibilità di rateizzare il maxi-acconto Irpef del mese di novembre 2023, distribuendolo fino al mese di giugno 2024.
Tale intervento potrebbe potenzialmente coinvolgere 4,5 milioni di dipendenti, lavoratori autonomi e pensionati.
In conformità con le recenti ipotesi, la riduzione della tredicesima potrebbe influire su tutti i dipendenti entro una soglia massima di reddito di 35.000 euro annui.
Tuttavia, questa misura potrebbe essere estesa anche ai lavoratori dipendenti che superano tale soglia, senza compromettere le somme destinate a coloro che si trovano al di sotto di essa.
Secondo le ultime simulazioni, un lavoratore dipendente che percepisce 15.000 euro annui potrebbe beneficiare di uno sconto IRPEF pari a 80 euro, portando l’importo da 230 a 150 euro.
Se vengono dichiarati 20.000 euro all’anno, l’IRPEF scenderebbe da 400 a 240 euro, quindi si risparmierebbero 160 euro.
Ad esempio, chi guadagna 25.000 euro, risparmierà 200 euro, mentre chi guadagna 30.000 euro, risparmierà 480 euro.
Lo sconto potrebbe salire in modo progressivo, che porterebbe a guadagnare una tredicesima pari a 1.792 euro netti per chi ha un reddito di 80.000 euro annui.
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