Manca l’ufficialità ma sembra ormai cosa fatta: ci sono novità importanti per i lavoratori autonomi. Una notizia davvero positiva.
In prima battuta potrebbero essere coinvolte ben 3 milioni di persone ma la platea dei beneficiari non è ancora stata definita e potrebbe, una volta che la decisione sarà ufficiale, aumentare. Si tratta di una notizia importante, attesa da tempo e che sembra essere ormai cosa fatta, anche se occorrerà attendere l’annuncio che ne conferma l’implementazione.
Stiamo parlando di un rinvio che milioni di lavoratori autonomi speravano che, prima o poi, venisse introdotto e che andrà a riguardare sicuramente le Partite Iva con una fatturato non elevato. Nelle ultime ore si è espresso anche il responsabile Fisco della Lega, nonché relatore del disegno di legge, secondo il quale i giochi sarebbero ormai fatti. Ma di cosa stiamo parlando?
Partite Iva e autonomi, cambia tutto: la novità attesa da anni
La novità in questione riguarda, nello specifico, il rinvio del pagamento dell’acconto di novembre, nonché la possibilità di rateizzare gli importi. Ciò che andrà definito è il tetto di fatturato entro il quale si potrà beneficiare della novità, ovvero di non dover più pagare le tasse in anticipo.
Ricordiamo infatti che nel mese di novembre è previsto il pagamento delle imposte per l’anno successivo, e questo ha generato negli anni molto malcontento dal momento che, inevitabilmente, l’importo versato non tiene conto di quello che sarà il reale fatturato. Per tale motivo tantissimi autonomi e professionisti chiedevano da lungo tempo a questa parte che si intervenisse in tal senso ed il principio contenuto nella legge delega potrebbe rappresentare la svolta.
Intervento senza costi per lo Stato
Si prevede, al momento, la possibilità di introdurre come limite di fatturato annuo i 500mila euro, da qui la platea di 3 milioni di soggetti coinvolti. In una seconda fase però essa potrebbe riguardare la totalità delle Partite Iva che non dovranno più versare l’acconto a novembre, pagando l’importo da gennaio a giugno dell’anno seguente, a rate.
La tassazione andrebbe così versata quasi mensilmente fino ad arrivare al conguaglio della dichiarazione dei redditi che, si ipotizza, potrà essere ugualmente rateizzato. Non si avrebbero più, in tal modo, due maxi spese concentrate su due mesi e sovrapposte anche ad altri pagamenti di imposte. Inoltre l’intervento non dovrebbe comportare costi per le casse dello Stato: trattandosi solo di uno slittamento non occorrerà individuare coperture economiche per metterlo in atto.