Assegno unico e Reddito di cittadinanza: tante novità in arrivo. Vediamo insieme cosa cambierà per migliaia di famiglie.
Importanti novità per le famiglie con figli a carico. Le novità riguardano Reddito di cittadinanza e Assegno unico. In questo articolo vi spieghiamo tutto nei dettagli.
Il Governo Meloni, dopo quattro anni, ha messo uno stop al Reddito di cittadinanza generando malcontenti e proteste soprattutto nelle regioni del Sud che sono state quelle maggiormente colpite dalla perdita del sussidio. A luglio sono stati ben 169.000 i nuclei familiari che hanno dovuto dire addio al Reddito, ad agosto 32.000 e, tra settembre e dicembre, è stato stimato che lo perderanno almeno altre 40.000 persone.
Tuttavia nessuno verrà abbandonato. L’Esecutivo ha messo in campo due nuovi sussidi per aiutare i più bisognosi: l’Assegno di inclusione per i soggetti non occupabili e il Supporto formazione e lavoro per i soggetti occupabili. Ma non sono questi gli unici aiuti disponibili: le famiglie con figli a carico, infatti, potranno contare anche su altri benefici.
Assegno unico e Reddito di cittadinanza: ecco cosa cambierà
Dopo lo stop del Governo di Giorgia Meloni, migliaia di famiglie sono rimaste senza il Reddito di cittadinanza. Ma niente paura perché sono disponibili tanti altri sussidi su cui poter contare.
In particolare le famiglie con figli fino ai 21 anni a carico che prima percepivano il Reddito di cittadinanza, dovranno presentare una nuova domanda per ricevere l’Assegno unico in misura totale e non più ridotta. Infatti chi percepiva il Reddito di cittadinanza poteva beneficiare dell’Assegno unico ma solo parzialmente. Per fare un esempio: una famiglia con 3 figli riceveva 400 euro al mese invece di 600 euro al mese. Senza il Reddito di cittadinanza, invece, avranno diritto a ricevere l’Assegno in forma piena.
Naturalmente se una famiglia poi, il prossimo gennaio, farà richiesta e otterrà l’Assegno di Inclusione allora l’Assegno unico potrebbe tornare ad essere erogato in misura ridotta ma non è ancora sicuro: l’Inps non ha ancora fatto sapere nulla a tal proposito. Ricordiamo che l’Assegno di inclusione spetta solo a quei nuclei familiari in cui siano presenti soggetti non occupabili, cioè persone che, per età o per condizioni di salute, non possono lavorare. Sono considerate non occupabili le seguenti categorie:
- disabili;
- minori di 18 anni;
- persone dai 60 anni in avanti.
L’Assegno di inclusione avrà la stessa durata e lo stesso importo del vecchio Reddito di cittadinanza: 500 euro al mese più eventuali 280 per chi vive in affitto. Potrà essere erogato per 18 mesi e, dopo una pausa di un mese, potrà essere prorogato per altri 12. Per ottenerlo è necessario che avere un Isee non superiore a 6000 euro l’anno. Chi non rientra nelle categorie che hanno diritto a questo sussidio, già da settembre può fare richiesta per ricevere il Supporto formazione e lavoro.