La discontinuità del nuovo assegno ed il vincolo ai corsi di formazione rischia di lasciare senza coperture per il mese di Settembre quasi 300.000 persone.
L’incertezza è di quelle che pesano: circa 268.000 persone di età media di 41 anni rischiano di non ricevere il nuovo supporto economico in sostituzione del Reddito di Cittadinanza per il mese di Settembre. Questa la situazione allo stato attuale come conseguenza diretta della nuova misura. Ma perché ciò sta avvenendo?
Ebbene, i quasi 300.000 cittadini coinvolti che dagli scorsi mesi di Luglio ed Agosto hanno cessato di ricevere il Reddito di Cittadinanza, in base alle nuove disposizioni dovranno seguire un corso di formazione, oppure tirocini o ancora svolgere attività utili per la comunità, e da queste dipenderà il tipo di indennità, simile ad un rimborso spese, che potranno percepire.
Il massimo importo che potranno ricevere è di 350 Euro al mese per un totale di 12 mensilità non rinnovabili. Il tutto a partire dal primo di Settembre, ovvero dalla scorsa settimana. E per ottenere il sostegno, gli ex percettori del Reddito di Cittadinanza devono effettuare una specifica procedura attraverso la piattaforma informatica Siisl (ovvero il Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa): vediamo come.
Le procedure da effettuare tramite la piattaforma online Siisl
Dunque le persone esodate dal Reddito di Cittadinanza devono utilizzare la piattaforma Siisl per la ricerca dei percorsi formativi, di utilità sociale e per opportunità di lavoro. Ed è solo una volta che il corso è stato trovato e poi frequentato che l’importo spettante, ovvero proporzionato alla durata del corso o dell’esperienza lavorativa, verrà versato. Con il rischio, inoltre, di rimanere scoperti tra un’esperienza formativa o professionale e l’altra.
Dunque il rischio che i cittadini con Isee compreso tra i 6.000 ed i 9.360 Euro che hanno cessato in estate di percepire il Reddito di Cittadinanza si ritrovino anche senza il rimborso del Sostegno formazione lavoro è assai elevato. Inoltre, gli enti formatori responsabili dell’organizzazione dei corsi stabiliscono un periodo di tempo per accogliere le richieste di iscrizione, fino ad un massimo di due mesi.
Il corso, per poter partire, dovrà raggiungere un numero minimo di iscritti e, se e quando verrà raggiunto, potrà quindi iniziare. E solo a quel punto i fondi cominceranno ad essere erogati. Ciò che emerge evidente, dunque, è che il percorso di ottenimento del sostegno è ricco di insidie e di incertezze che rischiano di ricadere sulla platea di beneficiari.