Gli aventi diritto possono ricevere aiuti per l’inabilità parziale al lavoro: esistono leggi che garantiscono sussidi e altri servizi per una simile condizione.
Prima di tutto è però necessario capire che cosa si intende di preciso per inabilità parziale al lavoro. Dopodiché è altresì importante tracciare i limiti dei diritti riconosciuti per tutte le inabilità sopraggiunte in corso di attività lavorativa.
Per inabilità parziale al lavoro s’intende un’incapacità, derivante da un danno alla salute fisica, mentale o psichica, che impedisce al lavoratore di compiere un’attività consuetudinaria o abituale oppure “ragionevolmente esigibile” nella professione.
Per far sì che quest’inabilità parziale sia riconosciuta ci vuole la diagnosi di un medico, poi confermata da un altro medico competente in materia (di norma scelto dal datore di lavoro o collegato all’azienda). Il fine dei controlli è stabilire se il danno sia collegabile al lavoro svolto e se possa effettivamente comportare limiti nel normale svolgimento del lavoro.
Il rapporto finale, posto all’attenzione del datore di lavoro, potrebbe in caso di esito positivo porre dei limiti all’orario di lavoro o ai compiti eseguibili dal lavoratore. E ciò significherebbe per il lavoratore poter essere agevolato con orari ridotti e mansioni meno pesanti. Quindi, tutte le volte che lo stato di salute di un lavoratore non gli permettesse di svolgere la sua mansione in modo completo e continuativo può essere riconosciuta una situazione di inabilità parziale al lavoro.
Inabilità parziale al lavoro: come funziona
Il medico competente ha in pratica il compito di confermare o negare l’idoneità alla mansione alla quale il lavoratore è destinato. La visita per l’idoneità riguarda tutti i lavoratori che nell’ambito del proprio posto di lavoro siano sottoposti a Sorveglianza Sanitaria.
In caso di riconosciuta inabilità parziale al lavoro il lavoratore può godere di vari diritti. Per prima cosa non può subire il licenziamento per via della sua condizione. E non può guadagnare meno di quanto guadagnava originariamente.
La legge ha stabilito che un lavoratore divenuto inabile alla sua mansione lavorativa non può essere licenziato. Per l’articolo 5 della Legge numero 604 del 1966, se il datore di lavoro licenziasse il dipendente divenuto parzialmente inabile, dovrebbe dimostrare che non c’è la possibilità di dedicarlo ad altre mansioni, anche di livello inferiore.
Resta inteso che anche nel caso in cui il lavoratore fosse destinato a mansioni inferiori, il trattamento economico deve restare lo stesso. Il lavoratore può poi ottenere l’invalidità temporanea, un’indennità viene definita dal numero di retribuzioni maturate e non ricevute durante il periodo di licenziamento ingiusto. Il massimo risarcibile è stato fissato a un anno di stipendio.