Nuovo bonus asilo nido 2023: scopriamo con un’analisi approfondita i requisiti e la procedura di richiesta.
Il tanto atteso Bonus Asilo Nido per il 2023 è stato confermato, offrendo un prezioso supporto economico alle famiglie italiane. Questo incentivo è stato introdotto per la prima volta attraverso l’articolo 1, comma 355, della legge 11 dicembre 2016, n. 232. Inizialmente, il contributo era limitato a un massimo di 1.000 euro per coprire le spese dei nidi pubblici e privati autorizzati, nonché per l’assistenza a domicilio per bambini sotto i tre anni con gravi patologie croniche. Tuttavia, l’articolo 1, comma 343, della legge 27 dicembre 2019, n. 160 ha ulteriormente incrementato l’importo massimo del contributo a 3.000 euro.
La richiesta del contributo per le rette dell’asilo nido deve essere effettuata dal genitore o dal soggetto affidatario del bambino. Nella domanda, è necessario indicare le mensilità relative ai periodi di frequenza nell’asilo nido tra gennaio e dicembre 2023, per un massimo di 11 mensilità. Il sostegno finanziario verrà erogato dopo la presentazione dei documenti che comprovano il pagamento delle rette, con scadenza entro il 31 luglio 2024. Nel caso in cui il bambino non possa frequentare l’asilo nido a causa di gravi problemi di salute, la domanda dovrà essere accompagnata da un’attestazione del pediatra che confermi l’impossibilità del bambino a frequentare le strutture. Le domande possono essere presentate esclusivamente online, tramite il servizio online o i patronati.
Per essere idonei a ricevere il bonus, il richiedente deve soddisfare i seguenti requisiti: Deve possedere la cittadinanza italiana, di uno Stato dell’Unione europea o, nel caso di cittadini extracomunitari, un permesso di soggiorno valido nell’UE. Sono equiparati tutti i cittadini stranieri con status di rifugiati politici o protezione sussidiaria. Deve avere residenza in Italia. Deve essere il genitore che paga la retta dell’asilo nido. L’importo massimo del bonus, fino a 3.000 euro all’anno, è determinato in base all’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) del nucleo familiare. Deve convivere con il minore, come indicato nell’art. 5 del decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 1989, n. 223.
Questi requisiti devono essere soddisfatti al momento della presentazione della domanda e devono rimanere validi durante l’intero periodo di erogazione del bonus. L’INPS può effettuare verifiche in merito ai requisiti dichiarati dai richiedenti.
Nel caso di bambini adottati o in fase di affidamento preadottivo, è necessario allegare il provvedimento giudiziario alla domanda o fornire dettagli per consentire all’INPS di reperirlo presso l’Amministrazione che lo detiene. Se il genitore del bambino è minorenne o incapace di agire per motivi di salute, il PIN del richiedente sarà rilasciato al legale rappresentante che effettuerà la domanda, a condizione che quest’ultimo soddisfi i requisiti sopra menzionati.
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