Il nuovo Superbonus al 90% attivo nel 2024 riguarda solo le spese sostenute dal primo gennaio al 31 dicembre 2023 ed è attivabile solo con dei limiti precisi di residenza.
Lo scorso 25 agosto 2023, sulla Gazzetta Ufficiale del DM 31 luglio 2023 del Ministero dell’Economia e delle Finanze, sono stati infatti resi noti i nuovi criteri per poter usufruire del Superbonus 90%. La misura prevede l’erogazione di un contributo a fondo perduto per le famiglie con un reddito basso che, nel corso del 2023, hanno realizzato dei lavori di ristrutturazione su case singole o condomini.
Scatta dunque un nuovo obbligo, un nuovo, limitante requisito necessario per poter accedere al Superbonus 90%. In pratica, l’agevolazione in forma ridotta 90% sarà attivabile solo nel caso in cui l’immobile di proprietà, oggetto degli interventi agevolabili, rispetti alcuni stringenti requisiti di residenza. Vale a dire che sia adibito ad abitazione principale al termine dei lavori.
Si parla intanto di una vera e propria corsa contro il tempo per tutti coloro (pochi secondo le proiezioni), che hanno deciso di usufruire dei cosiddetti tempi supplementari per il Superbonus sugli edifici unifamiliari e assimilati, come le villette a schiera.
Per ottenere la detrazione nella misura ridotta al 90%, i lavori dovranno concludersi entro il 31 dicembre prossimo. Sempre entro quel termine i contribuenti dovranno anche aver fissato la residenza nell’immobile oggetto dell’agevolazione. Lo ha precisato l’Agenzia delle Entrate. Il limite si aggiunge ad altri paletti con cui il Governo Meloni ha voluto ulteriormente limitare l’agevolazione.
Il Superbonus al 90% è, in pratica, il bonus che era stato introdotto attraverso il Decreto Aiuti Quater (con il DL 176/2022 convertito nella Legge 6/2023), ma con una riduzione dal 110% al 90% e limitata agli immobili adibiti a prima casa il cui proprietario deve avere un reddito inferiore a 15.000 euro.
Il Governo Meloni non ama particolarmente il Superbonus. “A pensare al Superbonus mi viene mal di pancia, ha effetti negativi sui conti pubblici, ingessa la politica economica, non lasciando margine ad altri interventi”, ha dichiarato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti domenica al Forum Ambrosetti di Cernobbio.
I limite servono dunque a contenere il volume degli interventi collegabili all’agevolazione e a impedire una diffusione troppo ampia del contributo per i lavori edili effettuati nel corso di quest’anno.
Per coloro che ancora possono sfruttare l’incentivo pieno, cioè i proprietari di villette che hanno effettuato il 30% dei lavori entro il 30 settembre 2022, il Governo ha concesso tre ulteriori mesi di proroga, che scadranno, come anticipato, il prossimo 31 dicembre.
Per gli interventi avviati a partire dal primo gennaio 2023, invece, il Superbonus spetta nella misura del 90%, entro il 31 dicembre 2023, ma solo con i limiti annunciati. Cioè a condizione che il contribuente sia titolare di diritto di proprietà o di diritto reale di godimento sull’unità immobiliare. E che l’unità immobiliare sia adibita ad abitazione principale e, infine, che il contribuente abbia un reddito di riferimento non superiore a 15.000.
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