Non è la cosa più semplice del mondo regalare denaro, beni mobili o immobili. E non è la stessa cosa fare un dono o una donazione.
Ecco quello che c’è da sapere sulla differenza tra il primo e la seconda oltre alle tasse da pagare allo Stato in casi come questi. Regalare denaro ai figli, a partire dalle classiche “mancette” o i premi più sostanziosi magari per la laurea, è una cosa normale. Finché i soldi regalati rimangono nel perimetro di centinaia o anche di alcune migliaia di euro per la legge non ci sono problemi e la cosa può restare, come si dice, in famiglia.
Diverso il caso se i soldi regalati dal genitore servono a coprire spese più consistenti, come quelle per l’acquisto di un’auto o di una casa. In questo caso il contributo – che può avvenire anche tra due persone senza legami di parentela – deve assumere la forma della donazione.
Le regole da rispettare nella donazione
Insomma, si può regalare liberamente del denaro a qualcuno. Ma per non passare guai col fisco o con la giustizia è meglio rispettare alcune regole. La prima (e la più importante): la somma donata deve sempre eccedere rispetto alla quota legittima che spetta ai potenziali eredi. In caso contrario – cioè se il denaro donato intacca la quota legittima – gli eredi possono impugnare la donazione e renderla nulla. Per farlo hanno 20 anni di tempo (10 anni dalla morte del donante).
Altra regola da rispettare: quando la cifra della donazione è sostanziosa (si intende in genere una somma che superi i 10 mila euro), la legge impone la stipula di un atto dal notaio. Il Codice civile non impone la registrazione di tutte le donazioni. Non è prevista per quelle di “modico valore”. Cosa si intende? La legge fa riferimento al “buon senso”. L’entità della cifra va commisurata al patrimonio e alla capacità di spesa di chi ha fatto la donazione.
Per una rock star diecimila euro hanno un peso, per un metalmeccanico decisamente un altro. In linea generale, quando si tratta di qualche decina o centinaia di euro basta una busta che contiene in contanti. Quando le cifre cominciano ad essere sui tre zeri si passa a un metodo tracciabile (assegno o bonifico).
Cosa può essere donato, tasse e costi della donazione
Si possono donare soldi ma anche beni mobili (auto, azioni, quote societarie) e immobili. Anche la rinuncia alla riscossione di un credito può diventare oggetto di donazione. Non invece i cosiddetti “beni futuri” (come un immobile di prossima costruzione o un raccolto agricolo futuro).
Quanto ai costi della donazione, se il beneficiario è il coniuge o un parente in linea retta non paga tasse fino a 1 milione di euro. Poi paga il 4%. Tra fratelli la donazione è esentasse fino a 100 mila euro (dopo questa soglia si paga il 6%). Parenti fino al quarto grado e affini pagano il 6% senza franchigia, gli altri l’8%. Alla cifra bisogna aggiungere l’onorario del notaio.