Quanti soldi servono precisamente per poter aprire un buono postale? Ecco come funziona l’attivazione del libretto postale, uno degli strumenti di deposito più usati in Italia.
I libretti delle Poste Italiane, introdotti nel 1875, sono ancora oggi lo strumento di deposito e risparmio più usato e forse amato dai piccoli risparmiatori italiani. Un rilancio del buono postale c’è stato con l’arrivo dei nuovi libretti Smart e con le ultime offerte SuperSmart, che promettono interessi pià alti rispetto alla bassa media standard.
Anche se tutti hanno una certa familiarità con il concetto di buono postale, ci sono ancora tantissimi potenziali risparmiatori che non riescono a decidersi per l’apertura di un libretto postale. I dubbi, di norma, riguardano l’effettiva convenienza di questi salvadanai.
Per altri risparmiatori, invece, la paura è di non riuscire a sostenerne i costi. In certi casi spaventa anche la possibilità di dover affrontare un importo minimo per aprire lo strumento di risparmio. Ma davvero serve un importo minimo per aprire un libretto postale? La risposta corretta è: non serve. Ma ci sono altri costi e limiti da considerare.
A oggi, Poste Italiane offre quattro tipologie differenti di buoni postali, con interessi diversi (ovviamente a seconda del libretto sottoscritto). Esistono infatti i famosissimi libretti ordinari, i libretti smart, i libretti dedicati ai minori fino a diciotto anni, e quelli giudiziari.
Importo minimo per aprire un libretto postale: ecco come funziona
Per i libretti postali non vincolati non è previsto alcun importo minimo di deposito. C’è però un limite importante da valutare. E cioè che in caso di inferiori 250,00 euro il libretto cesserà di produrre interessi dopo cinque anni dalla data dell’ultima operazione fatta.
Per il libretto ordinario non esiste nemmeno una cifra massima di deposito. Questo non-limite si perde invece con i libretti dedicati a minori, dove è previsto un importo massimo depositabile di 15.000 euro. Il libretto per minori ha infatti un importo massimo depositabile, ma non ha costi di apertura né importi minimi da rispettare. In teoria, andrebbe bene anche un euro.
Per i libretti postali con opzione SuperSmart l’importo minimo è di 1.000 euro. Una cifra che si può aumentare solo con multipli di 500 euro. Il limite massimo vincolante è invece di 3.000.000 euro. L’importo minimo più alto, in questo caso, risponde a degli interessi più alti per il risparmiatore sul deposito.
In generale, per tutti i libretti, non sono previsti costi di gestione, di apertura né di chiusura. L’unico costo da considerare è l’imposta di bollo. Una spesa che può essere fissa (pari a 34,20 euro) per i libretti con giacenza media annua non superiore a 5.000 euro, oppure in percentuale dello 0,20% sulle somme depositate. L’altra spesa da considerare è la ritenuta fiscale sugli interessi, pari al 26%.