L’Europa chiede all’Italia una revisione della spesa pubblica. Vari ministeri sono chiamati ad abbassare drasticamente le spese
Si tratta dunque di assecondare una nuova strategia di risparmio imposta dall’UE. E quando si tratta di arginare sprechi e sperperi, in Italia si fa storicamente fatica. Già nei mesi scorsi la Commissione UE ha espresso preoccupazione a proposito dei ritardi italiani nell’attuazione del PNRR e ha anche posto l’accento sulla necessità di una revisione della spesa pubblica.
In via esplicita, l’UE ha chiesto all’Italia di tagliare tutti gli incentivi ai fossili (benzina, gas, eccetera), di dare spazio alla transizione verso le case green, di far partire subito la revisione catasto e di attuare lo stop ai sussidi troppo cari.
La minaccia dichiarata da parte dell’Europa è quella di far partire una procedura per deficit eccessivo. Il problema atavico del sistema Italia è sempre lo stesso: il debito pubblico.
Ma ci sono anche i ritardi ormai gravi nell’attuazione del PNRR, e non solo sui progetti, ma pure su tutte le riforme connesse (l’Europa concede tanti soldi all’Italia a patto che il Governo attui alcune riforme previste da Bruxelles).
In pratica, per poter usufruire dei fondi concessi dal PNRR, l’Italia deve prima sposare un nuovo regime di austerità, eliminando sprechi strutturali oramai insostenibili. Innanzitutto, i ministeri italiani devono darsi una mossa per cominciare a riformarsi internamente, per stringere la cinghia e fondare il loro lavoro sul risparmio.
L’UE chiede all’Italia di tagliare gli sprechi, pena l’alienazione del PNRR
Ci saranno dunque tagli importanti per il Ministero dell’Economia e delle Finanze. Ma non solo. Secondo quanto stabilito, Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy dovrà tagliare le spese per circa 40 milioni di euro. Il Ministero della Difesa dovrà risparmiarne 36,2 milioni. E il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti quasi 30 milioni.
Altri ministeri, come il Ministero della Giustizia, il Ministero dell’Università e della Ricerca e il Ministero dell’Interno, dovranno invece lavorare per tagliare ciascuno intorno ai 10 milioni di euro. E nel caso in cui l’obiettivo di risparmio non venga raggiunto, il Ministero dell’Economia e delle Finanze chiederà ulteriori proposte di taglio.
La Commissione UE, da come si è espresso il commissario europeo Gentiloni, non sembra neanche contenta della riforma del fisco progettata dal Governo Meloni. Si parla anche di tagliare i sussidi troppo dispendiosi e i bonus sul gas.
L’Europa ha inoltre suggerito all’Italia di ridurre ulteriormente le imposte sul lavoro e rendere più efficiente il sistema tributario. Inoltre, ha anche richiesto che nella riforma sia preservata la progressività del sistema tributario e migliorata l’equità, in particolare razionalizzando e riducendo le agevolazioni fiscali.
L’UE chiede anche di allineare i valori catastali con gli attuali valori di mercato. In sostanza, Bruxelles chiede una revisione del catasto che consenta di far pagare il giusto prezzo ai proprietari di immobili.