A quanto corrisponde l’importo pensionistico di un bidello? Ecco alcuni esempi pratici per capire meglio la situazione.
La pensione percepita da un bidello può avere importo variabile. Ragion per cui non è facile fare una stima che sia valida ed efficace a livello universale. Si possono tuttavia fare dei confronti, oltre a degli esempi pratici che possano aiutare a costruire un quadro molto più accurato. Bisogna prima partire dal principio, ovvero dalle modalità di calcolo.
Chi lavora nel personale scolastico ha infatti un trattamento differente rispetto alla maggior parte delle categorie esistenti in circolazione. Ci sono numerosi fattori che possono alterare l’importo pensionistico. Dall’età di impiego passando poi per contributi e tipologia di pensione. Esiste ovviamente la pensione di vecchiaia, che prescinde da tutti i dati menzionati in precedenza. La si può ottenere al raggiungimento di determinati requisiti.
Bisognerà infatti essere in possesso di 20 anni di contributi, oltre ad aver raggiunto la soglia dei 64 anni di età. Chi ha 71 anni, invece, potrà godere della pensione di anzianità con soli 5 anni di contributi regolarmente versati. Cifra ancora minore se si parla di lavoro iniziato in modalità precoce. Ma i fattori che influenzano l’importo regolare sono ben altri ancora. Per capirci meglio, ecco una breve lista:
Da questi possono scaturire degli esempi molto interessanti. Che a loro volta possono aiutare a capire meglio come si calcola la pensione di una figura lavorativa facente parte del cosiddetto personale ATA.
La pensione di un bidello si calcola tramite il sistema contributivo classico, di cui tutti sono a conoscenza. Un sistema che non differisce nel calcolo da quello delle altre figure professionali. Coloro che iniziano a lavorare nel settore dopo il 1995 vedranno un calcolo svolto in maniera regolare.
Chi invece in quel periodo era occupato da meno di 18 anni, avrà come importo pensionistico una cifra ottenuta tramite calcolo misto. Ovvero un mix di sistema sia retributivo che contributivo. Situazione non facile per gli operatori, i quali si dovranno destreggiare con cura in una tematica tendenzialmente di difficile lettura.
L’importo medio, stando ai dati rilasciati in via ufficiale dall’Inps, si aggira intorno ai 1.153 euro mensili. Somma ottenuta tramite il metodo suggerito sopra. Ci sono ovviamente casi, in base agli anni di contributi e al tipo di importo percepito durante la carriera, in cui questa cifra può anche essere superata.
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