Dopo mesi difficili ci sono buone notizie sul fronte delle pensioni. Ecco a chi aumentano nel periodo compreso tra i mesi di settembre e dicembre.
Non sono stati mesi facili per milioni di pensionati italiani che si sono ritrovati a dover fronteggiare gli effetti del caro vita molto spesso con un cedolino mensile di importo esiguo e non sufficiente a sostenere determinati aumenti. Ma per alcuni di loro le cose stanno cambiando, in particolar modo nel periodo compreso tra settembre e dicembre.
Infatti riceveranno dall’Inps una pensione più alta di quella erogata fino ad agosto, grazie ad una serie di novità trasversali in parte legate all’andamento dell’inflazione ma non solo. Ecco chi dovrebbe beneficiarne.
Pensioni, buone notizie tra settembre e dicembre. In arrivo gli aumenti
Partiamo dal cedolino di settembre che è già possibile visionare attraverso il sito dell’Inps. In questo caso sono previsti aumenti per i pensionati che ricevono trattamenti minimi; oltre alla rivalutazione dell’importo, chi non li avesse ancora ricevuti otterrà anche tutti gli arretrati. I nuovi pagamenti delle minime sono infatti partiti ad agosto ma non tutti hanno ancora ricevuto i dovuti arretrati, pertanto la ‘bella notizia’ potrebbe arrivare proprio a settembre.
La rivalutazione dell’importo è variabile in base all’età, con oltre 36 euro in più per gli over 75, che portano la cifra finale della pensione minima a quasi 600 euro mensili. Inoltre i pensionati che vantano un credito a seguito della compilazione del modello 730 avranno diritto ad ottenere rimborsi, erogati sempre con la pensione del mese di settembre.
Le belle notizie non sono finite qui e, anche nel mese di dicembre, quello dedicato alle spese maggiori per le festività natalizie ed i regali di Natale, potrebbero arrivare altri soldi in più. In questo caso nulla è ancora definito in modo ufficiale ma le informazioni in merito a quanto il governo Meloni sarebbe intenzionato a fare stanno circolando da tempo.
Un bonus una tantum a dicembre?
I tempi tecnici per dar forma ad una riforma delle pensioni strutturata non ci sono ma è molto probabile che, sempre per far fronte ad un’inflazione che, pur dimezzata rispetto ai livelli record di pochi mesi fa, continua ad essere troppo alta, potrebbe arrivare un bonus una tantum.
Non è chiaro se questa somma sarà similare a quella dello scorso anno (di 200 e 150 euro) oppure se verrà inserita mediante revisione della tassazione sulla tredicesima fino al 15%. Chiaramente l’obiettivo dell’esecutivo è quello di fare in modo che i pensionati possano beneficiare del maggior importo prima della fine del 2023. Restando sempre nel campo delle ipotesi, il nuovo bonus una tantum sarebbe erogato solo ai pensionati che rientrano in specifiche fasce di reddito.