Arriva una particolare misura che permette di andare in pensione prima in certe condizioni, per la gioia dei lavoratori. Ecco i dettagli.
Sembra strano, ma in Italia prendere un certo importo di pensione permette di anticipare la pensione stessa. La normativa italiana agevola i lavoratori in modo che più alta è la pensione del soggetto e prima va effettivamente in pensione. Questa regola ha, però, un altro lato da considerare, perché per lo stesso motivo c’è chi non va in pensione neanche una volta raggiunti i contributi necessari. Questo si applica esclusivamente al sistema contributivo, che è diverso da quello misto e quello retributivo.
Con il sistema contributivo è possibile andare in pensione a 64 anni con 20 anni di contributi. Per chi non ha contributi versati prima del 1996, infatti, la pensione può arrivare con 3 anni di anticipo rispetto ai requisiti tradizionali (che, ricordiamo, sono 67 anni di età e 20 anni di contributi). C’è, però, un requisito extra: bisogna avere una pensione non inferiore a 1.409 euro al mese, perché c’è il limite delle 2,8 volte l’assegno sociale. Di conseguenza, per essere concessa, la pensione non deve andare sotto i 503,27 (l’importo dell’assegno sociale INPS per il 2023) moltiplicato per 2,8.
Sistema contributivo: il rovescio della medaglia
Poter andare in pensione con tre anni di anticipo è sicuramente ben gradito, ma questa è solo metà della realtà del sistema contributivo. Questo perché, in questo sistema, non c’è garanzia di pensione neanche arrivati a 67 anni. Questo si applica solo e unicamente al sistema contributivo, visto che chi ha contributi antecedenti al 1995 ha sempre e comunque diritto alla pensione a 67 anni, assumendo ci siano anche 20 anni di contributi.
Chi non ha contributi prima del 1995 e si trova nel sistema contributivo, invece, può andare in pensione a 67 anni solo se l’assegno è pari a 755 euro al mese. In assenza di questo requisito la pensione slitta a 71 anni, limite massimo al qual punto vengono meno sia l’importo minimo della pensiona sia il vincolo di 20 anni di contributi. Arrivati a 71 anni, infatti, basta avere 5 anni di contributi per poter entrare ufficialmente in pensione. Ciò non toglie che dover continuare a lavorare quasi cinque anni in più di quanto normalmente dovuto è una batosta non da poco per chi è pronto ad andare in pensione, soprattutto considerando che c’è chi può andare in pensione in anticipo.