Congedo parentale anche per figli residenti all’estero: Cosa dice la normativa e cosa c’è da sapere.
Il congedo parentale rappresenta un fondamentale periodo di astensione lavorativa concesso ai genitori per assicurare la cura dei propri figli nei primi anni di vita fino al dodicesimo anno di età. Tuttavia, sorge una questione: il congedo parentale è applicabile anche nel caso in cui il figlio risieda all’estero? La seguente analisi esamina dettagliatamente ciò che prevede la normativa in merito, offrendo chiarezza in questo contesto.
Secondo quanto riportato da “La Legge per Tutti”, il congedo parentale costituisce un diritto che può essere esercitato dai genitori anche quando il figlio ha la residenza all’estero. È interessante notare che il datore di lavoro ha il potere di verificare le modalità di richiesta e utilizzo del congedo richiesto, ma non è autorizzato a rifiutarne l’accesso. La normativa di riferimento, invero, non stabilisce alcuna correlazione tra la residenza dei genitori o dei figli e la concessione del congedo parentale.
Il funzionamento del congedo parentale è disciplinato dall’articolo 28 del decreto legislativo n. 151/2001. Tale norma stabilisce che un padre lavoratore ha il diritto di astenersi dal lavoro per l’intera durata del congedo di maternità o per la parte residua che sarebbe spettata alla madre in caso di decesso, grave infermità o abbandono della madre stessa. In aggiunta, il padre ha questo diritto anche nel caso in cui sia stato affidato in via esclusiva alla sua cura il bambino.
Congedo parentale, ecco le novità più importanti
Una novità importante è rappresentata dalla possibilità di fruire di questa misura in modo alternato tra i genitori. Ciò trova applicazione per i lavoratori dipendenti il cui periodo di congedo di maternità o, in alternativa, di paternità, termini successivamente al 31 dicembre 2022.
Per fare richiesta di congedo parentale, è necessario che la stessa sia formalizzata per iscritto e presentata al datore di lavoro almeno cinque giorni prima dell’effettiva fruizione. È importante sottolineare che fino a quando non sarà istituita una contrattazione collettiva che dettagli le modalità di applicazione, il datore di lavoro non potrà opporsi alla richiesta di congedo parentale.
In conclusione, la normativa vigente garantisce il diritto al congedo parentale anche nel caso in cui il figlio risieda all’estero. I genitori possono usufruire di questo importante strumento per dedicarsi alla cura dei propri figli nei primi anni di vita, contribuendo così al benessere della famiglia e all’equilibrio tra vita professionale e familiare.