Il ritorno a scuola non segna solamente la fine dell’estate e delle vacanze, ma rappresenta anche un momento di grossissime spese.
Il ritorno a scuola è imminente e questo porta con sé un carico di spese che non sono esclusivamente relative ai libri di testo, annosa questione per milioni di famiglie italiane che spesso non possono permettersi l’acquisto di tanti volumi che messi tutti insieme arrivano ad una cifra non indifferente.
Se è vero che la grossa spesa per i libri di testo parte dagli anni delle medie, anche gli anni delle scuole primarie possono essere una fonte di grosso dispendio di denaro. I volumi di testo, infatti, non vengono sempre agevolati dallo Stato attraverso le famose cedole – che consentono di acquistarli presso librerie autorizzate a scambiarle con i volumi di testo – e questo comporta che non possano rimborsati in qualsiasi occasione.
Infatti gli anni della scuola primaria, quella che siamo stati abituati a conoscere come elementari, sono costellati da spese relative a “contributo volontario” (più semplicemente detto “fondo cassa“), regali di compleanno di classe, gite scolastiche, uscite di classe e chi più ne ha più ne metta. Ma un modo per risparmiare esiste.
Come risparmiare sui libri di testo
Risparmiare sul fondo cassa della scuola primaria non è propriamente semplice: si chiama “contributo volontario” ma in realtà di volontario ha ben poco, e la cifra da versare solitamente viene decisa a priori e quindi è impossibile decidere se versare di meno, o di più.
Ma sui libri di testo, un po’ di risparmio si può riuscire ad averlo. A partire dalle medie infatti i libri sono moltissimi, ogni materia ha il suo libro (a volte ne ha anche di più), ed i costi sono tutt’altro che contenuti. Ma uno dei modi che si hanno ad esempio per risparmiare qualche decina di euro è acquistarli usati: esiste infatti una fitta rete di rivenditori ambulanti di libri di testo usati alla quale si rivolgono le famiglie che non hanno la possibilità di acquistare tutti i testi nuovi.
Un piccolo aiuto in questo senso arriva anche dal Ministero che impone alle scuole un tetto massimo di spesa da “infliggere” alle famiglie degli studenti, in modo da calmierare la spesa richiesta a queste per acquistare i libri per i loro ragazzi che, all’istruzione, hanno il massimo diritto. Ci sono anche delle scuole che cedono i libri in comodato d’uso gratuito agli studenti, che a fine anno si impegnano a restituirli in buono stato o, eventualmente, ad acquistarli. Esistono anche i buoni libro, che alcune scuole assegnano agli studenti meno abbienti (e non in base all’ISEE).