Il Governo sta per introdurre nuove agevolazioni dedicate ad anziani e invalidi. Le novità sono connesse all’approvazione del Ddl anziani.
Tante, dunque, le nuove misure di welfare a favore delle persone anziane. Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali sta infatti predisponendo i provvedimenti di attuazione della delega, per riformare bonus e agevolazioni connesse all’assistenza sociale e allo sviluppo degli ambiti territoriali sociali. Si parla anche dell’introduzione di una prestazione universale, in cui associare trasferimento monetario e servizi alla persona.
Il nuovo Ddl si focalizza dunque su leggi e aiuti per anziani, invalidi e disabili, mirando a una riforma più profonda della legge 104. Tale riforma, da molto tempo auspicata per realizzare più funzionali misure a sostegno di persone fragili, si fonda dunque su alcune importanti novità già contenute nel cosiddetto Ddl anziani, da poco approvato dal Governo Meloni.
Il punto fondamentale è l’allargamento della garanzia di assistenza. Anziani e disabili devono poter godere di aiuti senza limiti reddituali e intoppi burocratici, al fine di un riconoscimento più pieno del diritto delle persone anziane e invalide alla continuità di vita e di cure presso il proprio domicilio.
Il Ddl insiste anche sulla definizione di specifici progetti di assistenziale individualizzati (PAI) per assicurare tutte le prestazioni sanitarie, sociali e assistenziali necessarie per ogni singola persona anziana. Si punta anche a ridurre i cosiddetti ricoveri impropri, che costringono spesso gli anziani a rimanere nelle strutture oltre il day-hospital previsto perché impossibilitati ad avere assistenza a domicilio.
Nuovo Dll anziani, quali bonus vengono introdotti per anziani e fragili
Nel testo del decreto legge si ragiona di interventi per la prevenzione della fragilità delle persone anziane. Dopodiché si pone più volte l’accento sul tema dell’integrazione degli istituti dell’assistenza domiciliare integrata (ADI) e del servizio di assistenza domiciliare (SAD).
Il punto cardine del decreto è l’introduzione di una nuova prestazione universale (riservata inizialmente ai 1,4 milioni di anziani non autosufficienti e che già ricevono l’indennità di accompagnamento, che per il 2023 sarà di 527,16 euro al mese). Questa prestazione universale sostituirà appunto l’indennità di accompagnamento.
Il fine esplicito è quello di migliorare le condizioni di vita degli anziani e delle loro famiglie, garantendo un aiuto economico foriero di una migliore gestione dei servizi di assistenza. La prestazione sarà percepibile da tutte le persone con limitata capacità di autogestione. E non sarà condizionata al reddito, ma erogata in base alla specifica necessità assistenziale. Il beneficiario sceglierà se usufruirne sotto forma di denaro e servizi, solo denaro o solo servizi.
Il nuovo assegno universale per gli anziani potrà essere richiesto dagli aventi diritto riconosciuti da una valutazione multidimensionale della persona anziana. L’anziano dovrà essere analizzato presso i Punti unici di accesso (PUA). I PUA daranno poi forma a un Piano assistenziale individualizzato (PAI) per verificare i bisogni sanitari e socio-assistenziali del soggetto.
Nel Ddl sono state anche introdotte varie misure a favore dell’invecchiamento attivo e dell’inclusione sociale, come per esempio il sostegno del cosiddetto turismo lento. In questo caso, l’obiettivo è combattere la solitudine sociale e la deprivazione relazionale.
Ci sono poi bonus per favorire nuove forme di coabitazione solidale per le persone anziane e di coabitazione intergenerazionale, anche nell’ambito di case-famiglia e condomini solidali, aperti ai familiari, ai volontari e ai prestatori di servizi sanitari, sociali e sociosanitari integrativi.