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Lavoro cambia tutto: TFR, stipendi, tredicesima, bonus, straordinari | Adeguati subito

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Edoardo Corasaniti

Il prossimo decreto lavoro prevede importanti cambiamenti per migliorare le condizioni dei lavoratori e le loro retribuzioni. 

Il prossimo decreto lavoro si profila come un ambizioso sforzo di migliorare le condizioni lavorative attraverso modifiche di vasta portata, creando un ulteriore passo avanti rispetto al Decreto Lavoro approvato lo scorso maggio. Il governo, dopo il via libera al Decreto del primo maggio 2023, sta continuando a lavorare con l’obiettivo di rafforzare i diritti dei lavoratori e migliorare le loro retribuzioni.

Nuovo decreto lavoro
Il nuovo decreto lavoro potrebbe introdurre incentivi fiscali per ridurre la tassazione sugli straordinari e premi – ilovetrading.it

Nonostante il testo approvato dal Parlamento ieri abbia delegato alcune delle misure al comparto fiscale, come la tredicesima mensilità o la ristrutturazione delle tasse sul reddito da lavoro, va sottolineato che l’approvazione di ieri riguarda esclusivamente la delega stessa. Questa impegna il Governo a sviluppare una serie di decreti attuativi al fine di implementare le modifiche previste nella suddetta delega.

In questo contesto, si prospetta la possibilità di un secondo decreto lavoro per affrontare alcune misure specifiche.

Tra le misure che potrebbero essere considerate, emergono rilevanti cambiamenti relativi agli straordinari e ai premi, con l’obiettivo di potenziare la produttività e l’equità. Si paventa l’intenzione di introdurre incentivi fiscali per stimolare la retribuzione degli straordinari, con una possibile riduzione della tassazione dal 10% al 5%. Questo stimolerebbe l’incremento del reddito netto percepito dai lavoratori che dedicano ore aggiuntive al servizio al di là dell’orario stabilito dal contratto collettivo di lavoro.

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Le fonti suggeriscono che questa revisione fiscale potrebbe basarsi sull’entità delle ore straordinarie svolte da ciascun lavoratore e potrebbe variare in base al livello di reddito. Tale misura agevolata non si limiterebbe solo agli straordinari, ma si estenderebbe anche ai premi legati alla produttività, contribuendo così a incrementare il potere d’acquisto dei lavoratori dipendenti.

Nuovo decreto lavoro
Il prossimo decreto lavoro potrebbe portare modifiche significative alla tassazione sulla tredicesima e quattordicesima mensilità – ilovetrading.it

Tuttavia, va sottolineato che queste sono al momento soltanto ipotesi. La fattibilità di una reale detassazione dipenderà dalle risorse economiche disponibili, e ciò verrà valutato con la presentazione della Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza (Nadef) in autunno.

La possibile detassazione potrebbe inoltre coinvolgere la tredicesima mensilità e potrebbe estendersi anche alla quattordicesima, influenzando così positivamente i redditi dei lavoratori. Anche il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) e il Trattamento di Fine Servizio (TFS) potrebbero subire una ristrutturazione fiscale. Si sta discutendo di diverse opzioni, tra cui una riduzione generale al 15% dell’imposta su entrambi o la detassazione completa dell’importo spettante.

Si sta anche considerando la possibilità di detassare tali importi solo se investiti in fondi pensione, per promuovere la previdenza integrativa. Un’alternativa potrebbe essere l’implementazione di un sistema di tassazione graduale in base a parametri come l’importo del trattamento, la situazione socio-economica e il valore dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE).

Un aspetto interessante potrebbe essere la possibile inclusione, nel nuovo Decreto Lavoro, delle norme stabilite dalla Corte di Cassazione per accelerare i tempi di liquidazione del TFR e del TFS per i dipendenti pubblici. La Corte ha finalmente sentenziato che la dilazione dei pagamenti danneggia i lavoratori e che è necessario ridurre i tempi di liquidazione a pochi mesi anziché anni.

Una misura di primaria importanza che il nuovo Decreto Lavoro potrebbe introdurre è la strutturazione permanente del taglio del cuneo fiscale deciso dal governo con il Decreto Lavoro di maggio. Il governo ha temporaneamente aumentato questo taglio, portandolo dal 3% al 7% per redditi fino a 25.000 euro lordi mensili e dal 2% al 6% per redditi fino a 35.000 euro lordi mensili. Tuttavia, questa misura è stata approvata solo fino alla fine dell’anno e non si applica alla tredicesima e quattordicesima mensilità. Si sta prendendo in considerazione la possibilità di rendere strutturale questa riduzione del cuneo fiscale, includendo anche la tredicesima e la quattordicesima nei calcoli.

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