Occhio all’anonimometro: il Fisco va a caccia di evasori con un nuovo strumento di controllo dei conti correnti. Ecco come funziona.
Secondo gli obiettivi del PNRR, il Fisco ha il compito di recuperare dall’evasione fiscale 2,77 miliardi di euro entro la fine 2024. Si prevedono dunque più di 3 milioni di controlli finalizzati a sanzioni e recuperi. E il Governo pare che sia già a buon punto. I recuperi potrebbero essere anche maggiori grazie all’anonimometro. Un nuovo strumento messo a punto dall’Agenzia delle Entrate per scovare gli evasori.
Sono già partiti i controlli sui conti correnti basati su un algoritmo che analizza dati da un’enorme banca dati contenente tutte le informazioni finanziarie degli italiani. L’anagrafe dei conti correnti, o anagrafe dei rapporti finanziari, colpirà i grandi evasori fiscali grandi (non i piccoli).
Tale strumento è stato pensato e poi introdotto dal decreto Salva Italia del Governo Monti. Risale dunque al 2011 e si basa su controlli incrociati sui contribuenti grazie ai loro rapporti con le banche. È stato il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, a spiegare la funzionalità dell’anonimometro.
Dopo aver creato un’enorme banca dati contenente tutti i rapporti tra istituti di credito e clienti e tra le banche stesse, lo strumento lavora per portare a termine verifiche anonime, per ora relative al 2017.
Come funziona l’anagrafe dei conti correnti: lotta all’evasione con l’anonimometro
Lo strumento analizza il numero di accessi alle cassette di sicurezza, la frequenza dell’apertura e o della chiusura di rapporti, così come il volume dei conti correnti e altre tipologie di rapporti finanziari. E si cerca l’evasione fra i depositi in banche, fondi di investimento, Poste Italiane Spa, fiduciare e società di gestione del risparmio…
“Le prime estrapolazioni basate su dati pseudonimizzati, cioè inizialmente anonimi e poi utilizzabili in base a informazioni aggiuntive, riguarderanno il 2017 e consentiranno di individuare, ad esempio, i soggetti che avevano grandi movimentazioni sui propri conti correnti ma non hanno presentato la dichiarazione dei redditi“, ha spiegato Ruffini.
E pare che oltre l’80% del totale dell’evasione riguardi appunto chi non presenta la dichiarazione dei redditi o la presenta in modo infedele. Solo meno del 20% rimanda invece alla cosiddetta evasione da versamento, cioè di chi presenta la dichiarazione, ma poi non salda quanto deve.
Con l’anonimometro si possono per esempio intercettare anche i soggetti con residenza fittizia all’estero che hanno conti correnti nel nostro Paese, le partite IVA troppo mobili.
Il sistema effettua un’analisi del rischio evasione attraverso un nuovo processo di controllo suddiviso in dieci fasi. L’algoritmo individua prima le platee e poi i dati da controllare, per arrivare alla formazione di liste dalle quali partiranno poi i veri e propri controlli.