Attenzione all’Assegno unico universale: sono previste riduzioni al minimo e cancellazioni entro settembre. C’è un unico modo per evitare la beffa.
Tra agosto e settembre si assisterà a una silente ma fondamentale rivoluzione nel pagamento dell’assegno unico. Il Governo Meloni ha modificato molte condizioni per ottenere sostegni e benefici. Mutano in pratica le modalità di riconoscimento degli aiuti per le famiglie.
Dopo gli aumenti ricevuti per gli importi di giugno e luglio, ad agosto e a settembre migliaia di italiani rischiano di perdere il beneficio o di ottenerlo solo in maniera ridotta. Cosa sta succedendo? E chi rischia davvero di vedersi cancellato l’assegno unico?
Secondo quanto stabilito dall’esecutivo, l’assegno unico per i figli sarà cancellato ai precettori di reddito di cittadinanza decaduti ad agosto che non hanno ancora presentato nuova domanda per ottenere l’aiuto per i figli a carico svincolato dalla precedente misura.
L’INPS ha indicato più volte la necessità di inoltrare una nuova domanda, ma tante famiglie, per disinformazione o lassismo, non lo hanno ancora fatto. L’ultima nota diramata dall’Istituto di previdenza spiegava che dopo la scadenza delle sette mensilità del reddito di cittadinanza, per non perdere l’assegno unico, i soggetti interessati hanno l’obbligo di presentare una nuova domanda. Solo così è possibile continuare a ottenere il beneficio.
Tale domanda deve essere presentata entro l’ultimo giorno del mese di competenza del reddito di cittadinanza. Pena l’impossibilità di continuare a godere del beneficio in maniera continuativa.
Così si riduce al minimo o decade l’assegno unico: come correre ai ripari
Un percettore che ha “perso” il reddito di cittadinanza a luglio e non ha presentato la nuova domanda per avere l’assegno unico, già da agosto non ha ricevuto il beneficio dedicato ai figli a carico. Questa è la situazione.
Accanto alle sospensioni, ci sono poi anche le riduzioni. Una recente circolare dell’INPS ha chiarito che in caso di omissioni o difformità ISEE, da settembre sarà erogato alle famiglie interessate solo l’importo minimo di assegno unico per i figli fino a quando non sarà corretta la DSU, la dichiarazione sostitutiva unica. La situazione, a quanto pare, coinvolge tantissime famiglie.
I soggetti interessati riceveranno tutti una comunicazione da parte dell’Istituto tramite SMS, e-mail o pec con un invito a regolarizzare l’anomalia. In questo caso, per evitare di ricevere l’assegno unico di importo ridotto, basta procedere alla correzione ISEE entro il 31 dicembre dello stesso anno. Il fine è permettere il ricalcolo dell’importo da pagare con riconoscimento anche delle precedenti mensilità in cui è stato eventualmente erogato il minimo importo.
Secondo quanto spiegato dall’INPS, la correzione di omissioni o difformità può essere svolta in diverse modalità. Presentando per esempio una nuova DSU, senza difformità. Oppure presentando direttamente alla sede dell’INPS territorialmente competente la documentazione che attesta la veridicità dell’ISEE. Si può anche sfruttare un CAF, ma solo in caso di errore materiale commesso dallo stesso CAF.