Sono molti gli obblighi che l’UE vorrebbe imporre agli Stati membri per combattere l’inquinamento e il riscaldamento globale.
Si va dalla ristrutturazione green degli immobili energivori alla sostituzione di vecchi elettrodomestici, considerati poco sostenibili dal punto di vista energetico e ambientale. Per ora abbiamo a che fare con discussioni aperte e bozze di decreto. Ma la strada sembra tracciata e in tanti paventano una stangata per i contribuenti.
Aggiornare in senso green case, mezzi locomozione, fonti di riscaldamento ed elettrodomestici significa dismettere beni di utilizzo comune e investire soldi in nuovi acquisti e ristrutturazioni. Ed ecco spiegato perché i progetti ecologisti dell’Unione Europea non piacciono così tanto a vari Stati membri.
L’UE ha dichiarato guerra alle caldaie di vecchia generazione. Le caldaie a gas non saranno quindi più prodotte, e quelle già attive andranno dismesse nei prossimi anni. La Commissione Europea ha infatti annunciato di voler introdurre un indice di efficienza energetica per gli apparecchi di riscaldamento e produzione di acqua calda.
Il fine è appunto quello di eliminare le caldaie a gas e gasolio dalla commercializzazione a partire dal 2029. Attenzione: non si tratta di un vero e proprio obbligo di sostituire quelle già installate. Ma, nel caso di problemi, malfunzionamenti o sostituzioni dopo il 2029, non sarà più possibile scegliere un apparecchio a gas.
Sarà invece necessario installare una pompa di calore alimentata esclusivamente a energia elettrica. Un lavoro abbastanza invasivo, dato che per inserire una pompa di calore bisogna cambiare tutto l’impianto. Un’altra misura molto controversa è quella connessa al decreto case green, che dovrebbe esplicarsi attraverso l’obbligo di ristrutturazione delle case inquinanti di classe energetica F e G.
Secondo il progetto dell’UE, entro il 2030 tutti gli edifici residenziali dovranno raggiungere almeno la classe energetica E. Poi, entro il 2033, il limite più basso sarà quello della classe D. Per il 2050 tutto il parco immobiliare europeo dovrà essere a zero emissioni.
Il nuovo obbligo di ristrutturazione varrà per tutte le case e gli edifici di classe inferiore a E. Ci sono però degli immobili che saranno esonerati dal nuovo obbligo di ristrutturazione. Le seconde case, gli edifici di pregio artistico e gli edifici di culto non dovranno uniformarsi entro il 2030 ai nuovi standard.
Se il decreto case green è ancora qualcosa di cui si discute e che potrebbe subire modifiche, lo stop all’acquisto e alla installazione di caldaie a gas è una misura già definita. Presto potrebbe arrivare anche l’obbligo di sostituzione delle cucine a gas con cucine a induzione (che non sono inquinanti come le cucine a gas, riducono i tempi di cottura e, di conseguenza, il consumo di energia).
E si parla già anche di obbligo di sostituzione di vecchi frigoriferi di classe energetica più bassa e inquinanti e condizionatori agli idrofluorocarburi, noti anche come F-gas, responsabili, secondo l’UE, dell’emissione di gas ad effetto serra.
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