Novità importanti e positive per l’indennità di disoccupazione. Il nuovo decreto legge del Governo contiene novità importanti.
Indennità di disoccupazione cumulabile con altri aiuti e quindi più soldi da dare ai lavoratori. Questo è quello che dovrebbe emergere dal nuovo ddl lavoro che dovrebbe essere ultimato entro la fine dell’anno.
Le prime informazioni riguardanti i contenuti del decreto legge si concentrano sulla rivoluzione dell’indennità di disoccupazione che subirà un potenziamento che dovrebbe consentire di aiutare con maggiore efficacia coloro che si trovano maggiormente in difficoltà in questo periodo di crisi.
Il ddl Lavoro vuole sopperire a uno dei maggiori problemi che l’indennità di disoccupazione ha al momento: la facilità con cui può essere revocata. Secondo il testo, infatti, l’indennità di disoccupazione può essere tolta al percettore non appena questo trova un lavoro, e questo non vale solo per un lavoro regolare, ma per qualsiasi tipo di lavoro.
Visto che con il mercato del lavoro attuale è molto più facile trovare dei contratti a scadenza ci sono diversi lavoratori che prendono lavori a tempo determinato per poter andare avanti anche solo per poco tempo. Questi contratti non possono essere intesi come una reale occupazione capace di eliminare la necessità della NASPI, ma sono abbastanza per far perdere il diritto al sussidio.
La cumulabilità delle indennità di disoccupazione
Il Governo sta lavorando a una forma per poter cumulare l’indennità di disoccupazione con altre fonti di reddito. La prima fonte cumulabile sarebbe l’introito derivante da una lavoro. Questo avverrebbe, ovviamente, con la restrizione che il contratto di lavoro non debba durare più di 6 mesi. Questo permetterebbe a chi si trova in cassa integrazione di integrare le proprie entrate con lavori stagionali, ad esempio nel settore turistico, dove tipicamente i contratti di lavoro durano poco tempo.
Un grosso vantaggio per i lavoratori in cassa integrazione che oggi non possono mantenere il beneficio se ottengono un contratto di lavoro autonomo o subordinato di qualsiasi tipo. A differenza della cassa integrazione, la NASPI è già cumulabile con alcuni lavori:
- Lavoro autonomo, nel caso in cui il reddito complessivo non superi i 4.800 euro;
- Lavoro a chiamata, nel caso in cui il reddito complessivo non superi gli 8.000 euro;
- Lavoro occasionale, fino a un limite massimo di reddito di 5.000 euro.
Per quanto riguarda la cumulabilità tra la NASPI e i contratti a progetto, attualmente la legge non la rende possibile. Secondo le normative vigenti, infatti, si tratta in tal caso di un vero e proprio contratto di lavoro che impiega chi dovrebbe risultare in totale stato di disoccupazione.