Chi siamo

Redazione

Disclaimer

Privacy Policy

Dipendenti e Partite IVA: cambia proprio tutto con la Delega Fiscale | Occhio alle novità

Foto dell'autore

Gian Lorenzo Lagna

Cosa potrebbe cambiare per lavoratori dipendenti, partite IVA e pensionati a seguito della riforma fiscale? Scopriamo tutti i dettagli e le anticipazioni.

Negli scorsi giorni il Consiglio dei Ministri ha presentato la riforma fiscale. Sono già emersi quindi all’attenzione dell’opinione pubblica nuovi dettagli ed anticipazioni che lasciano intravedere quali saranno con ogni probabilità i cambiamenti più significativi, in particolare per le categorie dei lavoratori dipendenti, delle partite IVA e dei pensionati.

Le possibili novità incluse nella riforma fiscale: scopriamole insieme
Alcune delle novità di più probabile adozione riguardano le aliquote Irpef – ILoveTrading.it

A partire dalle aliquote Irpef, per le quali si era ragionato su tre ipotesi di modifica. A queste, poi, si è aggiunto un nuovo schema di revisione, che potrebbe ridefinire sia le percentuali d’imposta sia il raggruppamento degli scaglioni. Nello specifico, verrebbero accorpate – in base ad una delle ipotesi – le soglie di reddito tra i 15.000 ed i 50.000 Euro, diventando da due ad una con un’unica percentuale di aliquota, ovvero il 27%.

La novità introdurrebbe un leggero rincaro per i redditi dai 15.000 ai 28.000 Euro, che dal 25% attuale andrebbero a versare una quota del 2% in più, corrispondenti a circa 300 Euro di ulteriori tasse all’anno. Mentre i redditi tra i 28.000 ed i 50.000 Euro vedrebbero la propria aliquota ridotta di ben 8 punti di percentuale. Ma sul tavolo c’è un’ulteriore ipotesi che risulta più vantaggiosa, invece, per il primo scaglione di contribuenti e non scalfire gli altri.

L’ipotesi Irpef di più probabile attuazione e le nuove possibili deduzioni

Stando alle ultime anticipazioni, l’ipotesi di più probabile attuazione è ancora a tre aliquote Irpef, ma con una percentuale del 23% per i redditi compresi tra gli 8.500 ed i 28.000 Euro, del 35% per i redditi tra i 28.001 ed i 50.000 Euro e, infine, un’aliquota del 43% per i redditi a partire dai 50.001 Euro. In questo caso, i contribuenti che ne beneficerebbero maggiormente sarebbero i cittadini con redditi tra i 15.000 ed i 28.000 Euro, che potrebbero risparmiare da un minimo di 50 Euro ad un massimo di oltre 1.000 Euro di contribuzione all’anno.

Le possibili novità incluse nella riforma fiscale: scopriamo quali sono
Il Governo non pare comunque intenzionato ad abbandonare l’idea della flat tax – ILoveTrading.it

Inoltre, insieme alle nuove detrazioni sono emerse anche nuove possibilità di deduzioni per lavoratori dipendenti, partite IVA e pensionati. Le probabilità più accreditate prevedono quattro diversi scaglioni: il primo del 4% per i contribuenti con reddito fino a 15.000 Euro; il secondo del 3% per redditi tra i 15.001 ed i 50.000 Euro; il terzo del 2% per redditi tra i 50.001 ed i 100.000 Euro; ed il quarto senza alcuna detrazione per redditi a partire dai 100.001 Euro.

Inoltre, il vice Ministro all’Economia Maurizio Leo ha tenuto a precisare che è intenzione del Governo salvaguardare, dunque non modificare in alcun modo, le agevolazioni fiscali dedicate ai contribuenti con redditi di minore entità. L’obiettivo dell’Esecutivo ora è dunque quello di definire lo schema generale di revisione entro i prossimi mesi per giungere quindi all’approvazione ed all’attuazione.

Gestione cookie