Stanno per cambiare molte cose per proprietari e inquilini, grazie a un possibile nuovo decreto pensato per le case in affitto.
Ci saranno dunque modifiche su regole, tasse e tempi di soggiorno per affitti ordinari e brevi. Alcune modifiche sono già fattuali. Per esempio è ormai attiva la possibilità di optare per la cedolare secca nei casi di affitto di case in usufrutto. E presto la cedolare secca potrebbe non essere più applicata agli affitti da parte di nudi proprietari di case in usufrutto.
La bozza della nuova misura su cui il Governo sta lavorando potrebbe implicare l’attuazione un’estensione della cedolare secca sugli affitti anche agli immobili non di tipo residenziale. Secondo alcune anticipazioni, poi, potrebbero essere introdotti nuovi aiuti (agevolazioni fiscali) per sostenere cittadini e famiglie in difficoltà nel pagamento dei canoni di locazione.
Le novità inerenti gli affitti ordinari sono comunque limitate. Nella bozza di decreto si parla innanzitutto di un limite che imporrebbe il minimo di due notti per affittare una casa e poi dell’obbligo di compilazione di un registro per chi ospita. Per gli affitti più lunghi, ma anche per quelli turistici, dovrebbero venire a galla nuove misure di tutela per le famiglie numerose che scelgono una casa piuttosto che un albergo.
Poi si parla di nuovi incentivi per gli affitti brevi nei piccoli borghi di Italia dove non sono presenti strutture alberghiere. Ciò che fa più discutere è il progetto di introdurre l’obbligo per i proprietari di fissare un Codice identificativo nazionale (CIN) per ogni immobile a uso abitativo messo in affitto per finalità turistiche.
Novità sugli affitti: cosa prevede il nuovo decreto
In pratica si parla di istituzionalizzare il modello B&B, con contestuale obbligo di esporre il CIN negli annunci pubblicati su tutti i portali online. La bozza di decreto ventila anche il rischio di multe fino a 5.000 euro per chi non adempie a questo obbligo.
In generale ci si avvia quindi verso l’obbligo per chi svolge l’attività di locazione in forma imprenditoriale, cioè dei proprietari e dei gestori di B&B, di presentazione della Scia, la segnalazione certificata di inizio attività.
Con il nuovo Decreto affitti presentato dal ministro del turismo Santanché potrebbe insomma arrivare una già criticatissima stretta sugli affitti brevi. Il Governo, che ha annunciato da mesi l’intenzione di modificare le regole dell’affitto, sembra essersi finora concentrato solo sulle locazioni brevi. Questo anche se il decreto era stato anticipato dallo stesso Governo come risposta al caro affitti.
Tornando alle regole già introdotte, le modifiche più importanti riguardano le clausole penali che si inseriscono nei contratti di affitto. Diventa quindi d’obbligo l’inserimento della clausola penale insieme alla regolamentazione del pagamento dell’imposta di registro.
La penale prevede sanzioni per inadempimenti da parte del conduttore ma non implica il pagamento di un’ulteriore imposta di registro oltre quella già versata per la registrazione del contratto.