Dal 1 settembre 2023 il Bonus Trasporti non sarà più disponibile per tutti: ecco chi potrà richiederlo e usufruire dell’agevolazione.
Con l’esaurimento della dotazione finanziaria prevista dal Decreto Legge n.5 del 14 gennaio 2023, richiedere il Bonus Trasporti è stato impossibile e ha causato non pochi disagi in chi, soprattutto pendolari, lo richiedeva mensilmente. A partire dal 1 settembre sarà possibile fare nuovamente la domanda per ottenere il bonus.
Il massimo erogabile dal Bonus Trasporti è di 60 euro e può essere richiesto dalle persone fisiche con un reddito entro e non oltre i 20 mila euro. Dopo il 1 settembre non tutti potranno richiederlo nuovamente vediamo, dunque, le varie categorie che ne potranno usufruire.
Negli ultimi mesi gli utenti sono stati impossibilitati a far richiesta per il Bonus Trasporti tramite il portale. Secondo quanto riportato dallo stesso portale del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali infatti, sarà possibile effettuare un nuovo tentativo a partire dalle ore 8.00 del 1° settembre 2023.
A chi sarà riservato il nuovo Bonus Trasporti
Le richieste per il bonus trasporti sono state momentaneamente bloccate per esaurimento dei 100 milioni di euro stanziati come fondi. Il Ministero per i Trasporti è in attesa di un nuovo stanziamento. Difatti, fino all’arrivo di questi fondi, non sarà possibile fare una nuova richiesta per il bonus. L’utenza di settembre infatti sarà molto ridotta.
Le risorse disponibili per il bonus trasporti sono terminate il 4 agosto e in data 1° settembre sarà possibile accedere a un bonus trasporti dal valore di 60 euro solo nel caso di mancato utilizzo del bonus richiesto per il mese di agosto. Quindi, il bonus trasporti non potrà essere richiesto da nuovi possibili beneficiari.
Tre le questioni in dibattito sul bonus trasporti, negli ultimi giorni si sta discutendo in merito all’innalzamento o meno della soglia di reddito per richiedere il bonus. Il Ministero dei Trasporti vorrebbe rifinanziare questa misura riportando la soglia di reddito per avere diritto al contributo da 20mila a 35mila euro, il livello precedentemente in vigore.
Questa manovra costerebbe poche decine di milioni di euro ma darebbe una mano concreta a centinaia di migliaia di famiglie, molte di più di quelle precedentemente interessate dal bonus trasporti. Il bonus era nato nel dl Aiuti (decreto legge n. 50/2022) dove all’articolo 35 veniva istituito un Fondo con uno stanziamento iniziale di 79 milioni, saliti fino a 180.
Questo Fondo è stato poi successivamente incrementato di 10 milioni dai decreti Aiuti-bis e Aiuti-ter per poi essere depotenziato nel dl Aiuti-quater (decreto 176/2022) del novembre 2022 che ha stabilito una sforbiciata di 50 milioni per finanziare le misure di calmieramento del caro-bollette per gli enti del Terzo settore.