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Assegno sociale e pensione di reversibilità: attenzione alla nuova normativa | Come funziona

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Antonia Festa

Al coniuge superstite di un pensionato o di un lavoratore spetta la pensione di reversibilità o indiretta. Vale anche per l’Assegno sociale?

L’Assegno sociale è una prestazione assistenziale riconosciuta dall’INPS in favore di coloro che hanno più di 67 anni e che si trovano in situazioni di disagio economico. Si può cumulare alle altre prestazioni economiche? Può il coniuge superstite (ad esempio, la vedova) percepire sia la pensione di reversibilità (o la pensione indiretta) sia l’Assegno sociale?

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La pensione di reversibilità e l’Assegno sociale sono cumulabili (ilovetrading.it)

In alcune ipotesi le due prestazioni sono compatibili, ma non sempre è economicamente conveniente riceverle entrambe. La pensione di reversibilità viene riconosciuta al coniuge superstite nella misura del 60% dell’assegno pensionistico percepito dal partner quando era in vita. L’Assegno sociale, invece, corrisponde attualmente a 503,27 euro al mese. Ne hanno diritto, tuttavia, soltanto coloro che rispettano determinati limiti reddituali e che non percepiscono già alcuna pensione diretta.

Questo significa che se la vedova percepisce già una pensione di reversibilità di 503 euro al mese, non avrà diritto anche all’Assegno sociale, perché avrà raggiunto la soglia imposta dalla legge. Per coloro che hanno diritto ad entrambe le misure, come viene calcolato l’ammontare dell’Assegno sociale spettante?

La pensione di reversibilità e l’Assegno sociale sono cumulabili? Sì, ma solo entro determinate soglie di reddito

L’importo dell’Assegno sociale è determinato sulla base dei redditi posseduti dall’interessato e dal suo coniuge. Se il beneficiario riceve mensilmente l’Assegno sociale a cifra piena, riceverà una pensione di reversibilità ridotta, perché ne avrà diritto solo in parte.

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La pensione di reversibilità influenza l’ammontare dell’Assegno sociale (ilovetrading.it)

Qualora, invece, dovesse percepire una pensione di reversibilità di ammontare inferiore all’Assegno sociale, si avrebbe diritto a quest’ultimo, anche se in maniera parziale. Uno degli effetti della prestazione di reversibilità, infatti, è la riduzione dell’Assegno sociale spettante. Questo perché in nessun caso può essere violato il limite massimo di 503,27 euro al mese.

Facciamo un esempio per chiarire il concetto appena illustrato. Una vedova, prima della morte del marito, percepiva un Assegno sociale a cifra piena. Dopo il decesso, avendo i requisiti anche per la pensione di reversibilità, inizierà a percepire entrambe le misure, ma con delle limitazioni. L’importo dell’Assegno sociale verrà ridotto e rideterminato tenendo conto dell’ammontare della reversibilità.

Se, quindi, la vedova percepisce 300 euro di reversibilità, l’Assegno sociale non potrà essere superiore a 203,27 euro al mese (per il 2023).

Specifichiamo, infine, che il caso appena esaminato ha solo una funzione illustrativa e che regole differenti potrebbero essere applicate in virtù della peculiarità delle varie situazioni. Ai fini del calcolo dell’Assegno sociale, infatti, bisogna considerare tutti i redditi e non solo quelli derivanti dalle pensioni.

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