La legge italiana prevede alcune fattispecie che permettono di evitare il pagamento dell’imposta di successione. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Quando si tratta di ottenere un’eredità si impone sempre il problema della tassazione. Esistono metodi per poter aggirare il pagamento delle imposte? A livello legale, le vie principali per poter evitare l’imposta sono pochine. E hanno a che fare o con le esenzioni previste dalla legge o con escamotage apparentemente più estremi.
L’imposta indiretta di successione non è una tassa richiesta dallo Stato su ogni tipo di eredità. Dunque si impone solo se il valore del lascito supera una certa soglia. Ma la tassazione vale sia quando si parla di beni mobili e immobili. E ha validità pure se l’eredità consiste in diritti reali e, ovviamente, se si riceve del denaro.
Quando si eredità una casa o una rendita cospicua non ci sono quindi molte scappatoie: con l’eredità è necessario procedere con la dichiarazione di successione e pagare le dovute tasse, poiché si tratta di un obbligo di legge.
Come evitare l’imposta di successione: tutte le possibilità
La legge italiana dice anche che la tassa di successione non è dovuta se si verificano contemporaneamente alcune condizioni. Se l’eredità (trasmessa a parenti in linea retta o al coniuge) non supera i 100.000 euro e non comprende immobili o diritti reali immobiliari, non va versata alcuna imposta.
Su tutte le altre eredità bisogna pagare la tassa. Nulla di compromettente comunque. Le aliquote italiane sono piuttosto basse rispetto ad altri Paesi europei che tassano gravemente le eredità.
Per non pagare le tasse dovute c’è sempre la possibilità di rifiutare l’eredità. Succede spesso quando la stessa eredità è caratterizzata da numerosi debiti. E ovviamente chi rinuncia alla propria eredità è anche esonerato dall’obbligo di dichiarazione di successione. Un altro modo per tentare di aggirare la tassa è la donazione. In pratica, se il trasferimento dei beni avviene in vita, si può evitare la successione con le relative pratiche e i relativi costi.
Ci sono poi le esenzioni previste per legge. Come già anticipato, per i trasferimenti in favore del coniuge o di parenti in linea retta (come i figli, i nipoti, eccetera), l’aliquota è pari al 4% del valore ricevuto, al netto degli eventuali debiti, fino al tetto di un milione di euro. Quindi non si paga nessuna imposta se la quota di eredità o la donazione che riceve è inferiore a un milione.