In arrivo un’altra stangata sul costo delle bollette per tutte le famiglie italiane. Ecco cosa ci si deve aspettare.
Dallo scoppio della pandemia in poi, gli italiani hanno dovuto fare i conti con rincari sempre più consistenti. Se, almeno all’inizio, si pensava fossero temporanei e risolvibili, con lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina la situazione si è ulteriormente complicata e cristallizzata: bollette, carburanti e spesa alimentare hanno toccato livelli mai visti. Ora, però, sembrerebbe peggiorare.
Ebbene sì, preparatevi a spendere cifre considerevoli per le prossime bollette. La notizia è fondata e fa parte di un più ampio discorso sul costo del gas: ecco le ultime novità a riguardo e cosa dobbiamo aspettarci per il prossimo futuro.
Aumentano le bollette: qual è la situazione
Con l’arrivo dell’autunno, le bollette torneranno ad aumentare poiché il mercato del gas è in gran movimento. Mancano un paio di mesi all’inizio della stagione delle grandi richieste, cioè quella in cui si accende il riscaldamento. La prospettiva delle chiusure prolungate degli impianti in Australia, però, ha fatto impennare i prezzi della materia prima sul mercato all’ingrosso. Inoltre, gli eventi meteorologici estremi di quest’estate hanno messo alla prova i sistemi energetici, quindi causato ulteriori cambiamenti nel costo del gas: la conseguenza è l’inevitabile rincaro.
Uno dei problemi più recenti riguarda la minaccia di sciopero dei lavoratori degli impianti di Chevron Corp. e Woodside Energy Group Ltd., le quali rappresentano più del 10% di forniture globali di Gnl. A causa di dispute sul salario e sulle condizioni di lavoro, mentre i proprietari guadagnano milioni di dollari, i lavoratori minacciano lo sciopero e questo non aiuta il già precario mercato del gas. Se tale azione andasse in porto, si parla di 3 milioni di tonnellate di fornitura che potrebbero essere compromesse.
Di fatto, quindi, gli acquirenti di questi importanti fornitori australiani potrebbero vedersi costretti a chiedere altrove, andando quindi a spendere più di quanto si era preventivato e causando un grande impatto sulle bollette, per le famiglie. I problemi, però, non riguardano solo il gas australiano ma anche quello russo, le cui esportazioni sono state ridotte per manutenzione. L’Egitto ha anch’esso stoppato le esportazioni, per via di lavori di manutenzione: l’unico fornitore flessibile e al momento disponibile sono gli Stati Uniti che, però, stanno per entrare nella stagione degli uragani. Insomma: non è un bel periodo e, nelle prime bollette autunnali, ce ne renderemo conto.