Tra le varie tipologie di oro, alcune valgono di più e altre di meno. Quali sono i parametri da cui dipende quindi il suo valore? Scopriamolo insieme.
È questione di purezza, da un lato, e di – potremmo chiamarla – compromissione dall’altro: quando parliamo di oro, sappiamo che dobbiamo distinguere tra diverse tipologie, ovvero tra quelle pure e quelle diluite. Le prime contengono solitamente esclusivamente il metallo tenero definito di “transizione”, considerato tra i più preziosi sul Pianeta Terra; mentre le seconde sono mischiate con altre leghe, come il rame e l’argento, che ne aumentano la flessibilità comportando anche una maggior semplicità di lavorazione.
Per questo motivo le gioiellerie usano solitamente oro non purissimo per creare preziosi e gioielli: perché, quando è mischiato con altre leghe, le procedure di fucinatura e forgiatura risultano assai più semplici da effettuare. Viceversa, l’oro purissimo, data la sua morbidezza e delicatezza, non riesce a sopportare gli stress che, inevitabilmente, qualsiasi tipo di lavorazione gli arrecherebbe.
L’unità di peso che si utilizza per determinare il livello di purezza dell’oro è la stessa utilizzata anche per le gemme e per i diamanti, ovvero il carato. L’oro definito purissimo, ovvero ad una percentuale pari al 100%, è quello a 24 carati; quello a 22, invece, contiene il 91,7% di oro e viene utilizzato per alcune monete; le gioiellerie, dal canto loro, solitamente utilizzato l’oro a 18 carati, che contiene una percentuale pari al 75%.
L’oro con meno percentuale di caratura è di due tipi: ovvero a 9 e a 14 carati, rispettivamente pari alle percentuali di 37,5% e 58,3%. Oltre a queste caratteristiche, per determinare il valore di un prodotto in oro si considera anche se sia di tipo giallo, oppure bianco o ancora rosa. Ciò che li differenzia è proprio la miscellanea di leghe in essi contenute.
L’oro bianco, infatti, include anche leghe come lo zinco, il rame, il nichel e il palladio mentre l’oro rosa il rame. Tuttavia, tra di essi non sussiste una netta differenziazione in termini di valore: perché questo dipende solo ed esclusivamente dalla quantità di oro presente in rapporto ai grammi dell’oggetto, prodotto o gioiello.
Dunque, se vogliamo scegliere l’oro di maggior valore, tanto per esprimere il nostro amore al nostro partner quanto invece se intendiamo affidarci all’oro come forma di investimento prevalente dei nostri risparmi, il parametro da considerare è la quantità di millesimi di oro contenuta nel prodotto, sapendo che il puro per eccellenza è misurato in 24 carati.
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