Arrivano due grosse novità per TFS e TFR ad agosto. Ecco cosa ci aspetta, come spiegato direttamente dall’INPS.
La sentenza della Corte Costituzionale appena rilasciata dice la sua sulla illegittimità del pagamento differito del TFR e del TFS, che causava problemi ai lavoratori statali per i lunghi tempi di liquidazione al momento di cessazione del rapporto di lavoro. Questi vedranno arrivare delle novità già ad agosto, che renderanno più rapido il processo per tutti i lavoratori che stanno avendo il problema. Vediamo cosa ci aspetta.
La prima modifica riguarda i passaggi ufficiali per la trasformazione della sentenza della Corte Costituzionale in legge. Per ridurre effettivamente i tempi di liquidazione, portandoli da 5-7 anni a qualche mese, è necessario che parli prima di tutto il Parlamento stesso creando una legge apposita. L’ipotesi attuale prevede che i lavori per questa nuova legge inizieranno entro la fine di agosto, probabilmente dopo il 20, data in cui il Parlamento riprenderà a lavorare. Non è esclusa la possibilità che i lavori inizino a settembre, però.
Questo continua a creare problemi per i lavoratori pubblici, che per avere il TFR-TFS oggi sono costretti a chiedere prestiti a banche o all’INPS stesso, dovendo poi pagare gli interessi. Mentre l’INPS si ferma all’1%, si tratta comunque di un costo che il lavoratore non dovrebbe pagare, soprattutto considerando che la liquidazione ha comunque tasse da pagare di suo.
Anticipo TFR-TFS ad agosto: le novità
Fortunatamente quando si parla di novità ad agosto non c’è solo quella della legge ufficiale del governo, ma anche quelle dall’INPS, che ha intenzione di presentare la prime bozze per la proposta contrattuale per la domanda di anticipo della liquidazione TFR-TFS a tasso agevolato. Questa permetterà ai dipendenti di avere parte o tutto del Trattamento maturato, con anticipo rispetto ai normali tempi previsti e tasso agevolato (all’1%, come sopra). Queste domande esistono già da febbraio, ma l’INPS ha stabilito 180 giorni come termine di risposta, e di conseguenza vedremo gli esiti ad agosto delle domande inviate a febbraio.
Quando sarà ricevuta, il lavoratore avrà 30 giorni per decidere se accettare la proposta e, decorso quel termine, se non sarà ricevuta alcuna risposta la domanda sarà considerata annullata. In caso di accettazione bisognerà procedere attraverso l’area MyINPS, seguendo la procedura e aspettando la risposta ufficiale dell’INPS.
Al termine delle verifiche, questi comunicheranno all’interessato la possibilità di formalizzare il contratto di anticipazione, e dopo la firma si verificherà se ci sono sufficienti risorse. Con tutti questi passaggi è assolutamente possibile vedere le conferme effettive solo all’inizio dell’autunno, con i primi pagamenti.
Nel frattempo, i sindacati annunciano che potrebbero ricorrere alla Corte di Giustizia dopo la pausa estiva, per avere un’opinione sulla tutela del diritto dei lavoratori e permettergli di ricevere i pagamenti in tempi breve. Al momento i pagamenti variano in base al motivo della cessazione del rapporto di lavoro, variando dai 12 ai 24 mesi. I tempi della liquidazione variano anche in base all’importo e il pagamento può avvenire da un’unica soluzione fino a tre rate annuali se supera il 100mila euro. Aspettiamo gli aggiornamenti della Corte Costituzionale.