Il Reddito energetico potrà risollevare le sorti economiche di molte famiglie: ecco tutto quello che c’è da sapere.
Proprio mentre l’Italia litiga sull’abolizione del Reddito di cittadinanza, arriva una buona notizia per i cittadini. Il Governo ha stanziato somme molto ingenti per installare pannelli solari. Ecco quali sono i requisiti per poter aderire a questo bonus.
In realtà, si chiama Reddito energetico e arriva proprio al momento giusto, quando, cioè, il Governo presieduto da Giorgia Meloni ha deciso (come, peraltro, aveva promesso in campagna elettorale) di abolire il Reddito di Cittadinanza. In questo caso, a essere colpiti circa 160mila ormai ex beneficiari, raggiunti dall’sms dell’INPS che comunicava la cessazione delle erogazioni a partire dal mese di agosto.
Eppure, la situazione economica sull’Italia è tutt’altro che rosea. Proprio recentemente, infatti, l’Istat ha certificato che l’8,9% delle famiglie residenti in Italia è in povertà energetica. Per questo, dunque, il Reddito energetico appare per molti una manna dal cielo. Ecco come averlo.
Tutto quello che c’è da sapere sul Reddito energetico
Con la sua istituzione, il Governo vuole tentare di mitigare il peso della crisi energetica sui cittadini meno abbienti, dato che, come ben sappiamo, le bollette di luce e gas, in questi mesi, sono diventate per molti impossibili da pagare. Infatti, un impianto fotovoltaico da 6 kW con accumulatore costa in media dai 18 ai 25.000 euro, e consente un risparmio del 75% sulla bolletta.
E così, il Ministero dell’Ambiente ha stanziato ben 200 milioni di euro per permettere alle famiglie in difficoltà economica di installare in casa dei pannelli solari. A poter aderire a questa somma di sussidio sono le famiglie con Isee inferiore ai 15mila euro, oppure inferiore a 30mila, ma con almeno 4 figli a carico.
I 200 milioni complessivi previsti dal Fondo Reddito Energetico riguardano gli anni 2024 e 2025 e con essi si potranno installare impianti fotovoltaici di potenza nominale non inferiore ai 2 kilowatt e non superiore ai 6. Sarà il Gse (Gestore dei servizi energetici), la società pubblica che eroga i sussidi alle fonti rinnovabili, a gestire le risorse. Per il ministro Gilberto Pichetto Fratin la misura ha una duplice valenza: di welfare, ma anche di rispetto dell’ambiente.
La maggior parte dei fondi, peraltro, è destinata dalle regioni del Sud che, anche per ragioni climatiche, potrebbero sfruttare davvero tanto le potenzialità del sole che, peraltro, rappresenta come è noto una fonte di energia pulita. L’80% delle risorse andrà infatti alle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
