Se le situazioni aziendali si complicano e i datori di lavoro non pagano, il sistema di protezione è pronto a intervenire.
L’INPS, tramite il Fondo di Garanzia, è in grado di riconoscere e pagare le somme dovute a quei lavoratori che non vengono pagati a causa di complicazioni sul posto di lavoro. Ecco come funziona la procedura per ottenere il TFR dall’INPS. Nel 1982, è stato istituito il Fondo di Garanzia INPS per il TFR e altri crediti di lavoro.
Questo fondo è stato creato allo scopo di garantire il pagamento delle somme dovute ai lavoratori al termine del rapporto di lavoro, quando il datore di lavoro risulta insolvente. Il fondo è alimentato tramite un contributo dello 0,20% sulle retribuzioni imponibili, versato regolarmente dai datori di lavoro.
Tutti i dipendenti di aziende soggette al pagamento di questo contributo possono richiedere l’intervento del Fondo di Garanzia una volta che il rapporto di lavoro giunge al termine. È importante notare che questa opportunità non si estende ai dipendenti del settore pubblico, inclusi quelli delle amministrazioni statali e locali.
La procedura per richiedere il TFR all’INPS è relativamente semplice, ma richiede la presentazione di documenti e la dimostrazione dei presupposti dell’insolvenza del datore di lavoro. Il processo può variare a seconda che il datore di lavoro sia soggetto o meno a procedure concorsuali, come previsto dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza.
Bisogna dimostrare la cessazione del rapporto di lavoro (per licenziamento, dimissioni volontarie o termine di contratti non a tempo indeterminato). Accertare lo stato di insolvenza del datore di lavoro e l’avvio di una procedura concorsuale (fallimento, concordato preventivo, liquidazione coatta amministrativa o amministrazione straordinaria).
Inoltre, bisogna verificare l’esistenza del credito non pagato dal datore di lavoro, compreso il TFR non corrisposto. Questi requisiti sono considerati soddisfatti quando il credito del lavoratore è ammesso allo stato passivo della procedura concorsuale e il suo importo determina il pagamento da parte del Fondo di Garanzia INPS.
È necessario dunque dimostrare la cessazione del rapporto di lavoro e la data di risoluzione (licenziamento, dimissioni, ecc.). Accertarsi che il datore di lavoro non sia soggetto a procedure concorsuali (basato su bilanci e dati finanziari). Verificare, inoltre, l’esistenza del credito non pagato, dimostrato attraverso sentenza, decreto ingiuntivo, diffida accertativa o verbale di conciliazione esecutivo.
È importante dimostrare l’insufficienza delle garanzie patrimoniali del datore di lavoro attraverso tentativi falliti di pignoramento di beni mobili e immobili. La richiesta di pagamento del TFR al Fondo di Garanzia INPS deve essere effettuata tramite un modulo appositamente fornito dall’Istituto.
La richiesta di intervento del Fondo di Garanzia INPS deve essere presentata entro 5 anni dalla cessazione del rapporto di lavoro. Tuttavia, se il diritto al TFR è stato riconosciuto da una sentenza di condanna definitiva, il termine di prescrizione si estende a 10 anni. Il pagamento del TFR avviene attraverso l’accredito su un conto corrente bancario intestato al beneficiario.
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