Nell’ambito della discussione sulla legge delega fiscale spunta la proposta della tassa patrimoniale. Panico tra le famiglie italiane.
Lo spettro della tassa patrimoniale torna a fare capolino nella vita degli italiani. In Parlamento viene avanzata una proposta per l’introduzione di tale tassa che fa venire i capelli bianchi a molti contribuenti. Vediamo cosa contiene questa proposta.
La tassa patrimoniale in Italia è legata a un ricordo particolarmente spiacevole, ovvero quello dell’introduzione della tassa da parte del Governo amato nel 1992, quando fu usata come misura d’emergenza per fronteggiare la crisi economica che si era abbattuta quell’anno sul Paese. Nel ’92 gli italiani persero moltissimi soldi a causa dell’intervento del Governo e da allora la tassa patrimoniale ha assunto un’aura di pericolo e paura per tutti noi. In cosa consiste in pratica la tassa patrimoniale? Si tratta di un regime di tassazione che colpisce il patrimonio netto di una persona o di una società al di là dei redditi prodotti.
Alcune forze politiche hanno ciclicamente cercato di reintrodurre questa tassa nell’ordinamento nazionale in nome della redistribuzione delle ricchezze. In particolare negli ultimi anni alcuni hanno cercato di introdurre una tassa patrimoniale per i redditi più elevati, ma ogni volta le proposte sono state respinte. Sfruttando il fatto che in Parlamento si parli di legge delega fiscale, il deputato di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, ha presentato in Parlamento la proposta di una nuova tassa patrimoniale all’interno di un progetto più ampio chiamato Next Generation Tax. Secondo Fratoianni i soldi prodotti dalla patrimoniale potrebbero essere utilizzati per combattere il crescente problema della dispersione scolastica in Italia.
La proposta di Fratonianni e i dibattiti sulla patrimoniale
Secondo la proposta presentata da Fratoianni la tassa patrimoniale colpirebbe i patrimoni superiori a 500.000 euro delle persone fisiche. Il valore patrimoniale verrebbe calcolato includendo le proprietà immobiliari, investimenti finanziari e giacenze bancarie. Tuttavia l’applicazione di questa tassa implicherebbe l’eliminazione del pagamento di ogni altra tassa che normalmente si applicherebbe a quei beni. Ad esempio non si applicherebbe l’IMU sulle proprietà immobiliari, n’è l’imposta sui conti correnti. Si va quindi ad eliminare le mini imposte patrimoniali che tutti pagano già adesso.
Come altre proposte di patrimoniali fatte in passato, anche quella di Fratoianni prevede di prelevare maggiori tasse dai cittadini più ricchi. Il punto a favore della patrimoniale è quello di poter tassare anche coloro che affidano il proprio patrimonio agli strumenti finanziari, risultando con una ricchezza ipotetica molto difficile da tassare altrimenti. Il punto negativo, tuttavia, è che non tiene conto della possibilità che questi possedimenti non producano reddito.
Come in passato, anche in questo caso il dibattito si pone sempre sugli stessi punti: la patrimoniale colpisce tutti coloro che hanno un patrimonio a prescindere dal reddito. Questo significa ad esempio che se una famiglia ha una casa al mare che non viene utilizzata avrà un aumento mostruoso del proprio patrimonio senza effettivamente metterlo a frutto.