È disponibile un nuovo bonus per i figli a carico, scollegato dall’assegno unico. Ecco a chi è dedicato e a quanto può ammontare.
Per ottenere il nuovo bonus non serve fare domanda: è sufficiente una dichiarazione sul possesso dei requisiti richiesti dall’Agenzia delle Entrate, da recapitare a un referente particolare. Questo bonus per i figli a carico è una delle novità introdotte dal Decreto Lavoro.
Il Governo ha pensato infatti a istituire nuove modalità di erogazione dei cosiddetti fringe benefit riconosciuti dai datori di lavoro ai dipendenti. Nella fattispecie, nasce un bonus per i lavoratori dipendenti con figli a carico. O meglio: si assiste a un innalzamento della soglia di esenzione fino a 3.000 euro per i genitori.
Come anticipato non c’è bisogno di inoltrare una domanda all’INPS o a un ministero. Non bisogna nemmeno presentare una richiesta particolare. Per ottenere l’agevolazione bisogna solo presentare una dichiarazione sul possesso dei requisiti allo stesso datore di lavoro.
Attenzione: la norma non prevede un metodo di richiesta e uso specifico, né ha affidato all’Agenzia delle Entrate o all’INPS il compito di stabilirlo. E quindi spetta alle parti interessate, e cioè datori di lavoro e dipendenti, il compito di concordare le modalità da seguire.
Secondo quanto stabilito dall’articolo 40 del Decreto Lavoro, i dipendenti con figli o figlie a carico possono ora usufruire di questa esenzione, prevista per le somme fino a 258,23 euro, per i bonus fino a 3.000 euro.
La cifra massima spettante diventa doppia nel caso in cui entrambi i genitori siano dipendenti e, ovviamente, con figli a carico. E quali beni e servizi rientrano nel bonus? L’esenzione riguarda i beni ceduti e i servizi prestati ai lavoratori e alle lavoratrici e le somme erogate o rimborsate per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale.
I benefici, insomma, non si richiedono ma si applicano alle cifre che i datori di lavoro riconoscono ai dipendenti con figli a carico, nel rispetto delle procedure indicate dal decreto.
La circolare numero 23 del 2023 dell’Agenzia delle Entrate chiarisce qual è l’unico passaggio burocratico da seguire per rendere applicabile l’agevolazione. Si tratta della già citata dichiarazione sul possesso dei requisiti.
“Il comma 3 del medesimo articolo 40 subordina, inoltre, l’applicazione della misura agevolativa alla previa dichiarazione da parte del lavoratore dipendente al datore di lavoro di avervi diritto“, si legge nel documento. “Indicando il codice fiscale dell’unico figlio o dei figli fiscalmente a carico. Nel caso in cui manchi la dichiarazione del lavoratore dipendente, pertanto, l’agevolazione in commento non è applicabile”.
Poi è necessaria anche un’informativa alle rappresentanze sindacali unitarie, solo se presenti, da parte del datore di lavoro.
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