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Importo effettivo della pensione di inabilità contributiva: come fare il calcolo

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Antonia Festa

L’ammontare della pensione di inabilità contributiva segue un preciso calcolo, basato su specifici elementi. Scopriamo quali sono.

La pensione di inabilità contributiva è una misura erogata dell’INPS ai lavoratori che, a causa di un’infermità fisica o psichica, hanno perso in maniera permanente la capacità lavorativa.

pensione inabilità contributiva
A chi spetta la pensione di inabilità? (ilovetrading.it)

La prestazione è incompatibile con i redditi da lavoro e, dunque, gli inabili non possono lavorare.

Per il riconoscimento della pensione non è richiesto un requisito anagrafico, ma un’anzianità contributiva di 5 anni, dei quali almeno 3 anni maturati nel quinquennio antecedente la presentazione della domanda.

Possono ottenere la misura, inoltre, solo coloro che hanno interrotto qualsiasi tipo di attività lavorativa e che hanno rinunciato ad eventuali sussidi di disoccupazione o di integrazione alla retribuzione.

Ma come si calcola la pensione di inabilità contributiva?

Pensione di inabilità contributiva: spetta anche una maggiorazione

Per capire come determinare l’importo della pensione, bisogna considerare la maggiorazione che si applica a coloro che hanno massimo 40 anni di contributi.

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La pensione di inabilità contributiva ha uno specifico importo (ilovetrading.it)

Al montante contributivo viene aggiunta una quota, calcolata sul periodo che ci vuole per raggiungere i 60 anni di età.

Ad esempio, Tizio è un inabile al lavoro di 50 anni e con 20 anni di contributi. Avrà diritto ad una maggiorazione sulla pensione di 10 anni (cioè quelli che servono per raggiungere i 60) e, dunque, al calcolo della cifra spettante su 30 anni di contributi e non 20.

Come si calcola la pensione di inabilità con il metodo contributivo?

Per calcolare la pensione di inabilità al lavoro con metodo contributivo, bisogna partire dalla media di contributi negli ultimi 5 anni. Si sommano, quindi, le ultime 260 settimane di stipendio prima della pensione, valutate per il coefficiente di rivalutazione.

Il risultato, poi, si moltiplica per l’aliquota del 33% e si divide per 260 settimane.

L’ammontare, inoltre, si moltiplica per le settimane che passano tra la decorrenza della prestazione e il compimento dei 60 anni di età. Tale importo costituisce la quota di contribuzione che si somma al montante individuale maturato dal 1° gennaio 1996 alla data di decorrenza della pensione.

La cifra, infine, si aggiunge al montante contributivo maturato.

Facciamo un esempio. Tizio è un inabile al lavoro di 57 anni, con 25 anni di contribuzione e uno stipendio annuo lordo si 28 mila euro.

Per ogni anno lavorativo ha maturato 9.240 euro (cioè il 33% di 28 mila euro) che, moltiplicati per 25 anni di contributi, fanno 231 mila euro. Tale cifra si applica al coefficiente di trasformazione del 4,270%, per un totale di 9.864 euro (ammontare annuo lordo della pensione).

A tale dato, poi, si somma la quota di retribuzione di 3 anni, per arrivare a 60 anni di età, per un totale di 1.270 euro lordi.

L’ammontare finale della pensione di inabilità sarà di 11.134 euro lordi, circa 600 euro netti al mese.

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